
THE MAN WITHOUT A PAST è un elogio delicato e benevolo alla vita
semplice e serena, il toccante e delizioso affresco di un piccolo Paese
del Nord della Finlandia, della sua dignitosa povertà e delle sue
lente abitudini. La storia è quella di un uomo che, sulla via per
Helsinki in cerca di lavoro, perde la memoria a seguito di un trauma e
si ritrova, sperduto ed incapace di ricomporre le tessere del mosaico
del suo passato, in un luogo sconosciuto tra gente estranea. L'accoglienza
generosa di una famiglia che vive di sussidi comunali ed abita in un container,
lo inserisce in una realtà molto diversa da quella che lui percepisce
di aver vissuto e, paradossalmente, lo mette in condizione di rigenerare
il fisico ed affrontare con vigore ed energia nuovi un'esistenza non fatta
di ambizioni o successo ma della soddisfazione di guadagnare, col lavoro
delle mani, le condizioni minime di un vivere che è civile e gratificante.
Un contorno divertente di personaggi di supporto strampalati ed originalissimi
contribuisce a dare giocosità e leggerezza ad un tema di disadattamento
sociale che avrebbe potuto offrire materiale ad un dramma dell'alienazione
nelle mani di un altro direttore o dello stesso Kaurismaki preso nel suo
momento del bianco e nero silente. Invece il modo in cui il regista affronta
la sua nuova fatica è catartico e liberatorio.. con garbo, humor
e malinconia il grande cineasta tesse le fila del ritorno alla vita di
un uomo graziato dal fato, di un comune essere umano che diventa speciale
proprio perchè senza un nome, proprio perchè affrancato
dalle ferite che si accumulano e stratificano nella vita di ciascuno fino
ad inaridire o, comunque, plagiare la visione delle cose che si ha nell'età
dell'innocenza. Questo Signor Nessuno, che rifiuta di lasciarsi catalogare
e si dimostra fiero nell'accettazione della sua nuova identità
fatta di un lavoro misero ma onesto, di un container per casa e di poche
patate piantate in un povero fazzoletto di terra per orto, trova l'amore
e degli amici dando corpo, quale perfetta icona del messaggio della pellicola,
ad una storia piccola e felice, che parla di persone che ancora riconoscono
ed apprezzano il valore della gentilezza. Attori calibrati e contenutissimi
danno un senso di verosimiglianza disarmante agli eventi narrati, una
regia asciutta ed essenziale cerca di non frapporre diaframma alcuno tra
l'occhio di chi guarda e la sostanza celebrata, ed una sceneggiatura secca
ed acutissima lascia susseguirsi, senza soluzione, momenti di grande ilarità
ad attimi di tenerezza e languore. Piace moltissimo, dunque, questa pellicola
di Kaurismaki, per il senso di leggerezza che lascia nel cuore, per la
scorrevolezza dei 97 minuti di proiezione, per il grande rispetto per
lo spettatore che dimostra con la sua onestà e trasparenza.
Voto: 28/30
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A giudicare dalle espressioni dei suoi protagonisti, L'HOMME SANS PASSE'
di Aki Kaurismaki sembrerebbe un film molto serio. E invece si ride e
anche di gusto, soprattutto per quella grottesca visione della vita che
questo strano regista riesce a regalare. I suoi eroi sono "socialmente
perdenti", ma hanno una vita piena e ricca di imprevisti. L'homme
sans passé ha perso la memoria, dopo aver subito una violentissima
aggressione ed essere riuscito miracolosamente a salvarsi. Ed i suoi incontri
lo portano verso la felicità accanto ad una donna di cui si innamora
e che non rinnega nemmeno nel momento in cui il suo passato riaffiora.
Molto surrealismo nelle sue storie che però sono fatte di carne
e di ossa e che sprigionano un'umanità narrativa al di là
di ogni valore descrittivo. Forse è un film leggero e forse no,
questo sta ad ognuno di noi deciderlo, lasciando andare la mente (ed il
sorriso) dove meglio si incastra.
Voto: 25/30
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