Shaun è un trentenne della periferia d Londra con una vita tutt'altro
che emozionante, un lavoro tutt'altro che appagante dove non lo
rispettano neppure i giovani neo-impiegati e una personalità tutt'altro
che spiccata. La sua vita ruota attorno al Winchester, un pub dove passa
le serate ingurgitando birra in compagnia di Ed, l'amico di sempre, un
perdigiorno che passa il tempo a giocare alla Playstation e a trovare
nuovi modi per sporcare l'appartamento che condivide con Shaun. Liz, la
ragazza di Shaun, è stanca della monotonia del loro rapporto e, dopo
l'ennesima promessa non mantenuta, decide di troncare.
Negli ultimi giorni, però, sta succedendo qualcosa di strano in città:
la gente sembra ammalarsi inspiegabilmente e si rischia di venire
aggrediti in pieno giorno e morsi da strani individui che barcollano
trascinandosi a fatica.
Ovviamente in poco tempo le strade di Londra vengono invase da orde di
zombie che tornano in vita per cibarsi della carne fresca e succulenta
dei malcapitati abitanti. è
a questo punto che Shaun riuscirà a riscattarsi dimostrando grande
capacità di adattarsi alla situazione e diventando eroe per un giorno.
Zombie che si cibano di carne deambulando a fatica, privi di
intelligenza e poco dotati di forza. Un ritorno all'antico, quindi.
Roba vista e rivista, dai tempi di Romero decine di registi si sono
cimentati in questo genere riuscendo il più delle volte solo a creare
una brutta copia sbiadita del capolavoro Romeriano. Invece il grande
merito del giovane regista Edgar Wright e del co-sceneggiatore Simon
Pegg (qui anche nel ruolo di attore protagonista) è proprio quello di
riuscire ad essere originali. I due, premiatissimi in Inghilterra con la
fortunata serie "Spaced", confremano il proprio affiatamento e quanto di
buono fatto per la televisione.
Il filo conduttore della pellicola è un umorismo nero tipicamente
inglese che non scade mai nel banale e non risulta mai eccessivo. Un
umorismo pungente e demenziale allo stesso tempo ma che riesce a non
infastidire mai.
Mentre la storica trilogia rappresentava un atto d'accusa verso una
società incapace di perseguire valori reali accecata dal consumismo e
dalla bieca soddisfazione di se stessa, il regista inglese pone
l'accento su una generazione che, ormai priva di ideali a cui aspirare,
si ritrova aggrappata alla routine e la subisce con la consapevolezza di
non avere la forza di sfuggirne. Più che un horror, questa appare come
una commedia molto intelligente con diversi spunti di riflessione. Per
quelli che "se non scorre qualche brivido giù per la schiena, non è un
horror", c'è da dire che non resteranno delusi. I ridotti spazi scenici,
costituiti per lo più da primi piani, figure intere e campi medi,
rappresentano un'ottima strategia per la realizzazione soprattutto di
questo tipo di pellicola dove il pericolo può arrivare da ogni angolo. A
questo proposito, vorrei far notare come il regista gioca spesso con
l'allargamento e successivo restringimento di campo sia utilizzando lo
zoom che attraverso piani sequenza il cui campo, con il suo continuo
mutare, diventa il vero protagonista. La scelta di girare per buona
parte durante il giorno in spazi aperti contribuisce ad attenuare la
tensione e la cosa è probabilmente funzionale al carattere ironico che
si è scelto di dare al film.
Il make up è molto ben riuscito tanto che questi zombie hanno poco da
invidiare a quelli del maestro Tom Savini e gli attori, soprattutto Pegg
e Nick Frost, tengono benissimo la scena e appaiono molto disinvolti nei
panni un po' inusuali di cibo per morti viventi.
Gli ingredienti ci sono tutti e personalmente credo siano anche ben
dosati; peccato solo che in Italia non sia uscito al cinema, aspettiamo
la sua distribuzione in videoteca al più presto.
15:03:2005 |