Innanzitutto (visto che il
paragone è stato tentato più volte) chiariamo una cosa:
I love shopping non è
Sex and the City. Nonostante
la location (la fantasmagorica New York) e alcuni argomenti in comune,
infatti, i due film in realtà non si somigliano per niente.
In I love shopping (per chi
non lo sapesse film tratto da uno dei romanzi best-seller di Sophie
Kinsella) si raccontano le peripezie di Rebecca Bloomwood, modaiola
newyorkese letteralmente drogata di shopping. Rebecca vive perseguitata dai
debiti ma è totalmente incapace di resistere all’acquisto compulsivo di
abiti, gonne, accessori, scarpe e quant’altro possa entrare nei suoi
giganteschi armadi. Costretta a trovare lavoro come giornalista di una
rivista finanziaria per cercare di risollevare le sorti delle sue carte di
credito, Rebecca continuerà a combinare una lunga serie di guai che
rischieranno di farle perdere tutto ciò a cui tiene, nuovo amore compreso.
A metà tra Il diavolo veste Prada
(mah...) e il tentativo (non esattamente riuscito) di emulare lo spirito di
Sex and the City appunto,
I love shopping non riesce ad
essere di più che una favoletta frivola, divertente e poco credibile adatta
al massimo ad una serata molto leggera e affatto impegnativa.
La protagonista Isla Fisher, insieme alla sua migliore amica Suze (Krysten
Ritter) esagera nella caricatura di Rebecca finendo per ridurla inutilmente
ad “una macchietta” a tratti persino irritante (davvero, che bisogno c’era
di tutti quei gridolini e di quelle stupide moine fra amiche?). Anche gli
altri personaggi (e che peccato per attori del calibro di Kristin Scott
Thomas, Joan Cusack e John Goodman!) non aiutano a risollevare il film da
una sceneggiatura che di forte, sensato e originale non ha purtroppo quasi
nulla.
Che dire, di commedie se ne sono viste senz’altro di migliori. Perdersi
questa non sarà certo una grave perdita.
28:03:2009
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