
Stitch è una creaturina mostruosa che assomiglia in modo vago ad
un cagnolino, articola suoni incomprensibili, ha sei zampe, orecchie grandi
e buffe e denti aguzzi. Stitch è il frutto di un esperimento alieno
di ingegneria genetica sfuggito al controllo. Stitch è un animaletto
spaventato che, programmato per distruggere, cadrà sulla terra
mentre tenta la fuga dagli eliminatori che hanno il compito di sopprimerlo.
L'atterraggio fortunoso su di una splendida isola delle Hawaii e l'incontro
con la piccola Lilo, orfana solitaria, segneranno l'inizio di una nuova
vita in cui alla diffidenza ed al predominio degli istinti violenti e
beluini si sostituiranno poco a poco la mutua solidarietà ed i
valori della convivenza e del rispetto. E proprio Lilo che con gli occhi
dell'ingenuità e della sete d'affetto scambia il mostriciattolo
blu per un cagnolino e lo adotta, Lilo che vive con la sorella Nani sotto
l'occhio severo dei servizi sociali che vorrebbero portarla via, Lilo
che dagli occhi ridenti ha versato tante lacrime ed una vera famiglia
non l'ha mai avuta, insegnerà al minuscolo, cattivissimo alieno
il significato di parole piene ed importanti quali famiglia ed amore.
Anche questo lungometraggio d'animazione della Disney si inserisce nel
filone delle pellicole che sono desinate, oltre alla fruizione leggera
da parte di un pubblico di bambini, anche ad offrire una chiave di lettura
più matura e sfaccettata, capace di intrigare anche quegli adulti
cinefili che sono in grado di comprendere e godere a pieno la sagacia
graffiante di certe battute, la poetica bellezza delle ambientazioni che
ricordano, per disegno e colori, i quadri di Gaugain, un personaggio disegnato
con le fattezze di Marsellus Wallace di PULP FICTION, una colonna sonora
che si compone di ben sei dei brani di grande successo del mitico Elvis,
del quale Lilo è una fan fedelissima. Il film, inoltre, costituisce
un interessante punto di contatto fra i più moderni ed avanguardistici
effetti speciali digitali ed inserti tridimensionali, studiati ed animati
per dare corpo ed intensità alle più esaltanti scene di
avventura ed inseguimento, e gli scenari dipinti ad acquerello cui la
Disney torna dopo più di sessant'anni, esaltando una tradizione
fondata su un lavoro artigianale molto vicino all'arte. Si tratta di uno
dei più apprezzabili e trendy tra gli ultimi kolossal d'animazione
presentati sul grande schermo in questi anni e si avvale non solo di un
protagonista azzeccatissimo quanto a carisma e scorrettezza ma anche di
una carrellata di personaggi di contorno che non può non ammaliare
per istrionismo ed eccentricità, conquistando con i suoi 85 minuti
di proiezione intelligente grandi e piccoli ma pur sempre esigenti spettatori.
Voto: 27/30
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