VENEZIA.66

 

le ombre rosse

di Francesco Maselli

Italia 2009, 91'

 

Fuori Concorso

 

25/30

“Cambiare il mondo” è quello che avrebbero voluto fare i ragazzi del centro sociale creato nei locali di un vecchio cinema romano. Un Noto intellettuale di fama mondiale fu invitato a visitare il centro dopo aver rilasciata una intervista in cui esaltava la grandezza di queste idee, citando le vecchie case della cultura… La notizia si diffonde facendo il giro delle televisioni. Si apre un caso internazionale. Tutti vogliono essere partecipi di quest’evento e divorare l’occasione. Ma ciò che aveva colpito l’intellettuale, non fu lo stesso per il mondo politico, tanto da far nascere profondi scontri fra le diverse realtà della sinistra.

Francesco Maselli, un veterano del vecchio partito comunista, Compagno per molti decenni, ritorna a Venezia a raccontarci come sono trascorsi questi anni e di come sia tutto peggiorato. Diversamente da Susanna Nicchiarelli con il suo Cosmonauta, sembra che ci racconti una meravigliosa favola usando da sfondo la realtà politica Sovietica/Italiana degli anni sessanta-settanta… Maselli denuncia la Sinistra italiana e quanto sia peggiorato il sistema in questi ultimi anni (Roma diventa il luogo più adatto per mostrarci questa realtà) e lo fa attraverso lo sguardo di un noto intellettuale: Sergio Siniscalchi. Quest’uomo viene accolto al centro sociale da tutti i membri del gruppo. Guidato da Margherita (Valentina Carnelutti), fondatrice del centro insieme al suo compagno, Siniscalchi si addentra negli spazi di tutte le iniziative condotte.

“Cambiare il mondo” è una costante interiore del nucleo sociale e umano ma viene messa a dura prova di fronte al potere, al denaro, alle ambizioni. In questo film sembra consumarsi tutto questo fin dalle prime battute, ma diversamente l’utilizzo dello spazio che fa Maselli ricorda molto lo stile di Jean Renoir, nei movimenti, nei campi contro campi, nella teatralità dei personaggi, nei colori di contrasto delle etnie: sembra come un soffermarsi di fronte a una fotografia, come un fotografo che coglie l’immagine fuggente.
 

09:09:2009

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le recensioni

Venezia, 02/12 settembre 2009