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VENEZIA.66
the last days of emma blank di Alex Van Warmerdam Paesi Bassi/Belgio 2009, 90'
Giornate degli Autori
28/30 |
Affilato come una lama di rasoio, caustico come il vetriolo, surreale e crudele come solo il teatro e il cinema nordeuropeo sanno essere, THE LAST DAYS OF EMMA BLANK è una ricognizione essenziale nei territori dell’incomunicabilità familiare, quando i legami affettivi diventano catene di costrizione. Il film è tratto dal testo teatrale dello stesso regista, "Adel Blank", del 1999. Tra Bunuel e Haneke, sfuggito al possibile adattamento di David Gordon Green, ma con massicce dosi d’ironia “dutch”, zero tempi morti e ritmo serrato, il film tiene EMMA BLANK, la donna che costruisce un sistematico teatro di crudeltà domestiche per farsi amare, inventa malattie che sono semplici idiosincrasie, trasformando la propria solitudine nella bildung di un’imminente tragedia - attesa da tutti come una liberazione - al centro di un cinema da camera asfittico in cui l’infinità vasta del paesaggio fa da preciso contraltare al buco nero (e arido) dei singoli. Il film abita quella terra di nessuno tra Belgio-Austria e Olanda dove sembrano latitare gli elementi-base di una catto-cultura occidentale in cui la solidarietà è la base dei rapporti umani. Emma muove il marito, la figlia e la famiglia dei custodi come pedine di una paradossale messinscena di cui tiene le fila, obbligando la schiavitù/ servitù a seguire i propri umori in costante cambiamento e a violentare dinamiche che crescono tra quelli contro la sua progettualità perversa. Il film è complessivamente ben strutturato, anche se fa risiedere la propria forza su un pre/testo talmente forte da rendere talvolta ripetitivi gli sviluppi (tutte le scene di grottesca demenzialità indotte dalle richieste della protagonista, incluse quelle inflitte al “cane” di casa, impersonato dallo stesso Van Warmerdarm). Hitler in gonnella - notevoli i baffi imposti al marito e il prato tagliato a forma di swastika per protesta contro il regime di Emma - la Blank/Heuer tiene la scena con sufficiente cattiveria, mentre il cast dei dannati è ancor più riuscito nello stabilire un perfetto contrappunto agli a-solo della protagonista.
09:09:2009 |
66.ma
mostra Venezia, 02/12 settembre 2009
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