King Kong, Re e Dio nel suo mondo, ma allo stesso tempo semplice ostaggio
nel mondo civilizzato, promette uno spettacolo inconfrontabile con i due
film precedenti e (in parte) non delude anche il più esigente degli
spettatori: l'evoluzione tecnologica, ma anche il mutamento degli stili e
dell'estetica cinematografica, danno un senso alla realizzazione di questa
nuova versione, attualizzata secondo i gusti e le tendenze del pubblico (Jurassic
Park che incontra la Trilogia de
il Signore degli Anelli).
Ora non è certo questa le sede per approfondire il discorso sull'opportunità
e le motivazioni (artistiche e non) che portano alla realizzazione di un
remake o per discertare sulla metafora dell'uomo bianco civilizzato
(l'"Ulisse" sempre alla ricerca del mondo sconosciuto) e del "Mostro" (cieco
e incurante delle culture che si trova di fronte) ma diciamo subito che
questo remake non è peggiore dell'originale - e di questi tempi è
sicuramente una nota di merito: certo è che - pur volendo tralasciare questi
due termini di paragone con la pellicola del 1933 - non si può fare a meno
di notare come questo viaggio nel profondo ricordi "Cuore di Tenebra", e
come il metafilm sia la metafora di Hollywood, per cui lo spettacolo
deve continuare, anche quando tutto sembra perduto.
Ma chi è King Kong? è lui il
mostro? In realtà è l'unico personaggio del film insieme alla diafana Ann
Darrow (Naomi Watts) capace di nutrire sentimenti positivi e reali - proprio
lui, la Bestia, "ucciso dalla Bellezza" come recita nel finale il regista
Carl Denham (Jack Black alter ego di Peter Jackson, ma anche un poco Orson
Welles).
Vero è che dopo la Trilogia degli Anelli tutto quello che farà Jackson
alimenterà grandi aspettative e sarà difficile giudicare con la mente
sgombra le sue pellicole: è vero anche però che KING KONG è stato il Sogno
del Jackson Bambino e che per questo il regista si è preoccupato di rendere
impeccabili Azione, Montaggio e Fotografia. Sicuramente l'evoluzione delle
tecniche cinematografiche l'ha aiutato a dare più verosimiglianza alla
storia fantastica rispetto al tentativo dell'originale: ma le pecche del
nuovo KING KONG (i personaggi unidimensionali, nonostante l'apporto di un
trio di tutto rispetto, o la mancata spiegazione del trasporto di Kong
dall'Isola del Teschio a New York) rimangono.
Voto: 30/30
14:12:2005 |