
Nella cittadina californiana di Visalia,
durante una giornata di sole apparentemente tranquilla, il rosso Ken Park si
spara un colpo alla tempia in mezzo alla piazzetta dove i giovani del luogo
vanno a esibirsi con gli skate. Poi entriamo nella vita di tre ragazzi e di
una ragazza. Claude è un giovanotto dal carattere mite che vorrebbe
dedicarsi allo skate ma è osteggiato da un padre padrone violento che lo
considera e lo tratta come un frocetto. Tate è un adolescente con seri
problemi emotivi che convive problematicamente con i nonni fin a quando, con
fredda e lucida follia, farà una strage. Poi c'è Shown, che all'insaputa di
tutti ha una relazione (ben condita di sesso, ma per lui la cosa è più
seria) con la giovane e piacente madre della sua fidanzatina ufficiale.
Infine la bella Peaches; dopo la morte della madre che tanto le somigliava,
vive con un padre ossessionato dalla sua fede religiosa (che impone anche a
Peaches) e dal ricordo della consorte. Ovviamente lui considera la sua
figliola casta e pura, almeno fino a quando non la troverà impegnata in
pratiche osé, nella sua stanza, con quel suo compagno di studi che sembrava
tanto perbene. Solo nel finale si torna a parlare di Ken Park, con alcune
sequenze che gettano una possibile luce sulle motivazioni del suo gesto
estremo. Voyeurismo ostentato e ricerca programmatica dello shock per
raccontare un universo valoriale allo sfascio, in cui gli adulti sono tutti
o finti, o insicuri, o fragili o spenti e dove gli adolescenti possono
salvarsi solo se riescono a fare ancora appello ad una "sana" amoralità
prima di venire ingabbiati per sempre nell'omologazione. Variazioni sul tema
della possibilità di raccontare la decadenza della borghesia americana
attraverso la rappresentazione deformata della putrefazione in atto
all'interno di essa, sempre sul punto di scivolare nella macchietta se non
nel ridicolo involontario (il macho esaltato che si scopre omosessuale
represso, il padre fervente religioso che si ritrova ad avere una figlia
porcona) ma che è abbastanza folle da riuscire ad aprire uno squarcio non
banale su questa realtà, sa spernacchiare certi finti pudori di illustri
film dello stesso filone e riesce a mettere il dito nella piaga (gli adulti
sono diventati incapaci di comprendere e di comunicare con la generazione
dei figli, come mondi alla deriva l'uno dall'altro). Emblematica e
memorabile la scena del pranzo a casa della ragazza di Shown, dove i
personaggi danno vita ad un teatrino dell'assurdo in cui tutti fingono di
essere ciò che non sono. Azzeccata la solare fotografia di Edward Lachman,
che collabora anche alla regia. Ovviamente il film (definito "malsano" dai
critici della CEI) è stato accompagnato dal solito e inutile strascico di
polemichette che puntavano il dito sulla gratuità delle scene hard.
Voto:26/30
10.07.2003
|