JASON X

JX

di James Isaac

Con: Lexa Doig, Kane Hodder,David Cronenberg

di Flavio GIOLITTI


Persa di vista dai distributori cinematografici italiani in tempi ormai remoti (l’ultimo capitolo distribuito nelle nostre sale - il quinto - risaliva al 1985), la serie VENER 13 ha ridestato un certo interesse qui da noi soltanto nel 2003, quando è toccato a FREDDY VS. JASON riportare sul grande schermo il massacratore di Camp Crystal Lake dopo anni di (meritato) confino nel mercato dell’ home video. L’inspiegabile entusiasmo suscitato dall’“epico” scontro tra Freddy Krueger e Jason Voorhess ha spinto poi la Mediafilm a recuperare anche il precedente capitolo della saga, altrettanto sgangherato e ugualmente demenziale. Ambientato nello spazio (e fin qui nulla di nuovo, visto che in altri serial orrorifici dal fiato corto, come CRITTERS, HELLRAISER e LEPRECHAUN, la pensata fu introdotta con ampio anticipo), questo decimo episodio vede inizialmente una squadra di scienziati (uno di essi è nientemeno che David Cronenberg, impegnato nel cameo in nome dell’amicizia che lo lega al regista Jim Isaac) alle prese col corpo esanime di Jason nel tentativo di carpire il segreto della sua invulnerabilità; inutile aggiungere che il mostro si rianima all’improvviso e stermina tutti quanti, prima di venire ibernato in extremis. Parecchi secoli più tardi, la Terra, ormai inabitabile, viene visitata da una navetta spaziale, i cui occupanti rinvengono i corpi e li trasferiscono a bordo della propria base orbitante; segue l’ennesimo risveglio della creatura, che dopo aver compiuto il rituale massacro viene nuovamente fatta a pezzi, e poi rigenerata da un potente calcolatore elettronico sotto forma di un indistruttibile automa replicante.
Gli increduli appassionati credevano di avere già visto di tutto: nel sesto atto Jason veniva riportato in vita da un fulmine (???), nel settimo lottava contro una bambina dotata di poteri telecinetici, nell’ottavo sbarcava a Manhattan, nel nono veniva spedito all’inferno e poi tornava con le sembianze di un repellente vermone che passava di bocca in bocca per possedere le persone e spingerle ad uccidere; ma forse mai come questa volta era stato toccato il fondo in maniera tanto palese. Gradito ad alcuni in virtù della spassosa messa in scena, della divertita truculenza e della comicità volontaria (“alla Ed Wood”, ha suggerito qualcuno) di cui è letteralmente intriso dal primo all’ultimo fotogramma, un film di tal fatta finisce però col nuocere ulteriormente all’immagine di un genere cinematografico che attraversa momenti di crisi troppo di frequente per potersi permettere anche il lusso di prendersi in giro da solo; ed il fatto che un cinefilo come Isaac (collaboratore agli effetti speciali in alcune pellicole di Cronenberg, di cui è grande ammiratore, e di Sean Cunningham, sotto la cui egida diresse già LA CASA 7, che pare un capolavoro al confronto con questa nuova fatica) sia con ogni probabilità consapevole di tale considerazione, rende il suo JASON X doppiamente indifendibile.

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Voto: N.C.

30.06.2004


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