
Nella periferia di Copenaghen si incrociano i destini di tre coppie: c'è
Andreas (pastore protestante alle prime armi, è vedovo da poco e possiede
una Maserati) e Olympia (timida pasticciera succube del padre possessivo
e mentalmente disturbato); Karen (parrucchiera alle prese con l'anziana
madre malata terminale) e Halfinn (tifoso della Juventus e cameriere,
conosce bene le parolacce italiane ed ha l'abitudine di maltrattare i
clienti); Jorgen Mortensen (portiere d'albergo sempliciotto e impotente)
e Angela (giovane cuoca italiana innamorata di lui). Chi per un motivo
e chi per un altro, i sei si ritrovano a frequentare lo stesso scalcinato
corso di "italiano per principianti". Una lezione dopo l'altra, tra patemi
amorosi e tragicomici colpi di scena, si sviluppano le vicende personali
e sentimentali di questa varia umanità malamente assortita. Sei personaggi
in cerca di un po' di serenità e di un po' d'affetto raccontati secondo
il DOGMA 95 (ufficialmente è il # 12). Girato con quattro lire, rispettoso
solo in parte delle regole spartane e antispettacolari del famoso manifesto
danese, ITALIANO PER PRINCIPIANTI è un film corale, che regge benino fino
alla trequarti, quando descrive con affetto e sensibilità i vari protagonisti
della vicenda alle prese con i piccoli e grandi problemi che li caratterizzano.
L'equilibrismo tra commedia, dramma e melò regala alcuni momenti divertenti
e risusciti (la scena della confusione dei funerali è una chicca di humor
surreale) ma alla distanza emergono diversi limiti non secondari: alcuni
interpreti non sono all'altezza di una telecamera che si fissa in continuazione
sui loro volti, certe situazioni più che di realismo naturalistico (tanto
strombazzato dal dogma) sanno di grossolana improvvisazione e il finale
si lascia andare ad un ingenuo eccesso di sentimentalismo. Giustamente
non doppiato, l'unico italiano che si sente è quello che provano a strascicare
i partecipanti del corso con risultati a volte involontariamente comici.
Voto: 20/30
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