in trance

di Danny Boyle
con James McAvoy, Vincent Cassel, Rosario Dawson

di TOBEB

 

23/30

 

Intanto mi attengo scrupolosamente alla cartella stampa dove "i realizzatori pregano [...] di non anticipare i colpi di scena della trama del film".
E qui finisce il commento positivo al flusso di dati (volevo scrivere pellicola ma non si può più).

(è in effetti quanto basta per incuriosire no? potete rileggerlo anzi ve lo reincollo: "i realizzatori pregano [...] di non anticipare i colpi di scena della trama del film" (wow!)

poi.

Gli artisti non esistono; cioè gli "artisti" come li intendete voi non esistono. L'arte non si può replicare (stai zitto Gombrich); artistico è l'esatto contrario di sistematico. Un processo che trascende ogni metodo e che consente di far riemergere un frammento di quella "massa di meravigliosi tesori dal fondo degli abissi". Tesori che tutti misteriosamente riconosciamo (una memoria collettiva? boh).

Si può certo educare la mano, conoscere approfonditamente il mezzo e fare come i Carracci.
Ma è tutta un'altra faccenda. All'arte spesso non serve neppure una buona fattura.

Hai scritto "notte prima degli esami", hai calato il braccio nell'oscurità e ne hai estratto gemme. Poi però canti “in questo mondo di ladri”; è finito tutto. Niente di male. Ma è un'altra cosa. Artisti siamo tutti. Ed è per questo che comprendiamo l'arte. Arte è Danny Boyle che fa Trainspotting o un anziano perdigiorno che al bar racconta una barzelletta che ogni volta che ti torna in testa trattieni le risa... Posso andare avanti; ma si è capito.

Proprio Danny Boyle anzi Sick Boy (mai dichiarando il soggetto della conversazione e quindi fondando una nuova religione) illustrava magnificamente:

 

Sick Boy: È certo un fenomeno di ogni stadio della vita...
Renton: Che vuoi dire?
SB: Beh, a un certo punto ce l'hai, poi lo perdi! E se ne è andato per sempre, in ogni stadio della vita! George Best, per esempio, ce l'aveva e l'ha perso! o David Bowie, o Lou Reed.
R: Lou Reed ha fatto cose da solista niente male...
SB: No, non sono male, ma neanche grandiose no? E in cuor tuo lo sai che anche se ti suonano bene in effetti sono solo... cagate!
 

Poi ci sono gli autori.

Che di certo si sono sporcati le mani dei meravigliosi tesori. Che ci hanno introdotto alla loro visione intrisa del mistero dell'arte e che ora fanno sempre lo stesso film (o lo stesso disco)(o lo stesso quadro)(...)

Non sanno spiegare la loro calata nell'arte, una specie di “trance” (un caso il riferimento al titolo).

Ma è sempre una rimpatriata e se ci hanno conquistato una volta è spesso per la vita.

Così un nome diventa un genere, un marchio e allora rimaniamo invischiati, nerd di una saga fantascientifica che per dovere dobbiamo seguire fino addirittura a farcela piacere. (un marketing quello dei sequel/prequel attualissimo).E per lo stesso motivo “La grande Bellezza” è il film di Sorrentino che incassa di più tra tutti i film di Sorrentino.

Insomma Danny Boyle lo sa di cosa parliamo, ce lo ha detto lui. E noi sappiamo anche che è un autista dalla mano ferma, che ovunque ci porterà noi saremo sereni passeggeri, pure ascoltando “in questo mondo di ladri”.

(e comunque Rosario Dawson è sempre un ottima ragione per vedere un film).

Poi ci sarebbe il genio. ma ne parlo un'altra volta.

Trance
Gran Bretagna 2013, 101'
DUI: 29/08/2013

Thriller