INTACTO
di Juan Carlos Fresnadillo
Con:
L. Sbaraglia, Max Von Sydow


Dopo il capolavoro Apri gli occhi e gli altri film di Amenabar (Tesis e The others), e i mediocri lavori di Jaume Balaguerò (Nameless e Darkness), la Spagna consolida la propria posizione nel panorama del fantasy-thriller con questo INTACTO, pellicola alquanto bizzarra diretta dall'esordiente Juan Carlos Fresnadillo.
Si comincia col giovane protagonista (Leonardo Sbaraglia) che esce miracolosamente illeso da un disastro aereo, di cui è l'unico superstite e nel quale più di duecento persone hanno perso la vita; fin qui niente di nuovo, verrebbe da dire, dato che il medesimo spunto era alla base del deludente The unbreakable, dove toccava a Bruce Willis essere il solo ad uscire indenne da una sciagura ferroviaria. Il regista osa invece molto, forse fin troppo per la verità, nel sorprendente proseguimento della storia: laddove il tedioso film di Shyamalan mirava a dare una spiegazione metafisica del perchè Willis fosse effettivamente sopravvissuto, INTACTO fa ricadere sul personaggio impensabili conseguenze dell'accaduto. Durante il ricovero in ospedale, il ragazzo viene infatti contattato da un uomo che lo mette di fronte ad un'incredibile evidenza: sopravvivendo a centinaia di altre persone, egli avrebbe risucchiato in un sol colpo la buona sorte, qui intesa come qualità tangibile e commensurabile, insita in ognuna di esse, diventando così uno dei più fortunati al mondo, in grado, ad esempio, di estrarre al primo colpo l'asso di cuori da un mazzo di carte o di ottenere da un lancio di dadi il punteggio desiderato.
Logico immaginare che una tale dote sarebbe assai difficile da sfruttare in una tradizionale casa da gioco, ed è sulla base di questo presupposto che il misterioso figuro lo introduce in una sorta di società segreta dedita a riunioni clandestine (in stile Fight club, per intenderci), i cui membri, tutti in qualche modo in possesso dello strano dono, si confrontano nei modi più impensati mettendo in palio poste via via più alte; l'ultimo livello della sfida prevede, per il più fortunato di tutti, una roulette russa col campione in carica (Max Von Sydow), un ebreo scampato alla morte nei campi di concentramento al quale nessuno è mai sino ad ora sopravvissuto; è proprio il nuovo arrivato a proporsi fin dall'inizio come il candidato favorito alla manche finale, ma il fatto di essere ricercato per rapina provoca l'entrata in scena di una poliziotta, anch'essa provvista in certa misura del dono perchè scampata ad un incidente d'auto che è costato la vita al marito e alla figlia, che complica non poco le cose.
Il perfetto incastro di tutte le tessere del complicato puzzle è alla fine ottenuto a prezzo di alcune forzature ed ingenuità nell'intreccio, peraltro quasi inevitabili in una sceneggiatura tanto ardita; ciò non toglie che Intacto sia forse il più originale prodotto del cinema fantastico visto nelle sale italiane dai tempi di Habitat di Reneè Daalder (1996), ed in quanto tale merita indubbiamente un'occhiata, non fosse altro che per la presenza di Von Sydow, limitata ma sempre carismatica, nonché per la regia e la fotografia, decisamente superiori alla media.

 

Link: http://www.intactothemovie.com

Voto:21/30

Flavio GIOLITTI
26 - 05 - 03


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