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inquietudine di Mario Carbone documentario |
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Solo desiderava essere considerato creatore
Franco Angeli, classico artista tormentato sino all’implosione prematura (morì di Aids nel 1988), è stato figura fondamentale della scena romana raccolta attorno alla “Scuola di Piazza del Popolo”, insieme a Mario Schifano e Tano Festa, i maestri della PopArt italiana. In anticipo di 40 anni su gente come Martin Creed, già a fine anni Sessanta si era spostato su terreni diversi, realizzando con lo spazio vuoto di “Oppressione” un’anti-installazione che intendeva incrociare polemicamente disagio personale e tematiche politiche. Zavattini apprezzò il lavoro che Mario Carbone, grande amico di Angeli, aveva realizzato con INQUIETUDINE, molto curato nella definizione di una cinematography variabile a seconda dell’umore dell’artista ripreso nel suo trascorrere cupo da spazi chiusi ma vasti come loft d’arte ad altri aperti ma opprimenti, quindi resi blurred/melted con appropriati effetti flou. Ne I misteri di Roma, dello stesso Zavattini, Carbone venne chiamato per la direzione della fotografia, ruolo che poi ricoprirà anche in “L’amore breve” di Romano Scavolini. Abituato a riprendere alluvioni e terremoti, Carbone tratta il viso di Angeli come un terreno instabile, pronto a raccoglierne le pieghe improvvise, lo sguardo intenso, l’esistenzialismo non coatto, la melanconia che striscia con gli occhi la cronaca nera e indossa con coraggio il disagio privato. Angeli è il protagonista di MORIRE GRATIS di Giorgio Franchina. INQUIETUDINE anticipa quel capolavoro come un breve film muto che fa le prove del karma di una generazione destinata, appunto, a quel tipo di sparizione. Dal TONIO KROGER di Thomas Mann, la citazione perfetta che apre il film di Mario Carbone sembra fissare l’immagine di Franco Angeli: "Non lavorava come tutti coloro che lavorano per vivere, e non faceva nessun conto di sé come uomo vivente. Solo desiderava di essere considerato come creatore".
09:09:2011 |
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