
Le (dis)avventure di una famligliola
irlandese - i coniugi Johnny (Considine) e Sarah (Morton) con le due figlie
ragazzine - emigrata negli Stati Uniti nei primi anni ottanta. Costretti a
vivere in una fatiscente palazzina di un quartiere malfamato, i quattro si
stringono per superare le piccole e grandi difficoltà della vita quotidiana
nella colorata “grande mela” ma il ricordo doloroso della perdita di un
figlio rischia di far saltare la solidità del gruppo. Per fortuna che c’è un
“angelo nero” (Hounsou) nella porta accanto. Conflitti interiori irrisolti,
malattie terminali e bambini che parlano come i grandi per dirci che la via
della felicità sta nel saper accettare la vita come viene, nel bene e nel
male. Ovviamente sono vecchie storie ma almeno l’esperienza di Sheridan
evita che la barca affondi nelle sue retoriche ambizioni, anche quando si
avventura in pericolose escursioni mistico-spirituali - ma non ci risparmia
i filmatini con la telecamera portatile: a proposito, nei primi anni ottanta
erano già così piccole? Ottima la fotografia di Declan Quinn e non male nel
complesso tutto il parco attori comprese le piccole interpreti, anche se
questa esaltazione americana per la Morton (già “precog” nel MINORITY REPORT
di Spielberg) è quantomeno sospetta. Tre candidature ai prossimi premi Oscar
- Morton, Hounsou e sceneggiatura scritta da Sheridan insieme alle figlie.
Voto: 24/30
23.02.2004
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