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Tratto da un romanzo di Jean-Cristophe Grangé, già autore dell’opera che
ispirò I FIUMI DI PORPORA, L’IMPERO DEI LUPI è un film inutilmente confuso
che, nel tentativo di evitare scarti eccessivamente consistenti rispetto
alla propria fonte letteraria, tende a sfilacciarsi ineluttabilmente man
mano che ci si avvicina ai titoli di coda. Così le due storie parallele,
quella di una donna con problemi psichici che nei momenti di stress viene
assalita da orrende visioni e quella di due poliziotti, uno giovane e buono,
l’altro vecchio e stronzo, perdono l’inerzia narrativa prima di trovare una
risoluzione comune. Peccato, perché Chris Nahon non ci era sembrato regista
improvvisato, ma anzi aveva dimostrato armi più affilate di un Kassovitz
qualsiasi con il grintoso KISS OF THE DRAGON. Eppure de L’IMPERO DEI LUPI è
proprio difficile dir bene; si spera, dopo la prima mezz’ora tutto sommato
interessante, che la storia, svelando alcune insenature lasciate volutamente
inesplorate, prenda corpo e decolli, ma il moltiplicarsi delle diramazioni e
dei bivi non fa che acuire la sensazione che Nahon proceda per malriusciti
tentativi. Jean Reno avrebbe anche la faccia giusta per interpretare il
poliziotto duro e sleale, ma non sembra averne granché voglia e il resto del
cast non aiuta di certo; così come non contribuisce ad una gioiosa fruizione
della pellicola l’intero contorno di fotografia, musiche e (soprattutto)
effetti speciali, che nella migliore delle ipotesi raggiungono
l’indesiderabile traguardo della mediocrità. Film brutto e privo di
mordente, esteticamente raffazzonato, che si dimentica in fretta e
volentieri. Voto: 15/30 24:10:2005 |
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