Cronenberg sembra non riuscire a fare a meno di mettere in scena quella che
probabilmente è la sua ossessione: l'alterità. Che poi sia spaziale,
temporale o del Sé, ha poca importanza. L'uomo diviso alla prese con la sua
metà oscura, con l'oscuro che lo frammenta. Quel percorso così vivido in
La mosca, quindi, ma mai
smarrito e presente anche nelle sue prime opere. Fino ad arrivare
all'alterazione totale di eXistenZ e di
Spider (dove "dentro" e
"fuori" sono mescolati fino alla perdita di qualsiasi indizio valido a
definire una realtà; fino cioè alla perdizione). E così in
A History of Violence
scopriamo che Tom Stall è in realtà Joy Cusack (in realtà ancora, al di qua
dello schermo, è Viggo Mortensen). Tom/Joy in una colluttazione con due
malviventi è costretto a tirar fuori la violenza soppressa dell'ego
soppresso pur di rimanere in vita. E così comincia il suo travaglio.
L'esposizione mediatica a quell'incidente (costato la vita ai due bruti) fa
sì che dei gangster di Philadelphia rintraccino Joy, ai quali quest'ultimo
era saputo sfuggire nel corso degli anni rifacendosi una vita sotto mentite
spoglie. Ma nonostante le prime resistenze, Tom/Joy è costretto a
smascherare la sua vera identità: per combattere i vecchi mostri bisogna
ritornare come lo si era.
Un amaro Cronenberg che sembra quasi sentenziarci l'universale dicotomia
contrappositoria "violenza vs violenza". Non è accettato il dialogo: non lo
farà, accecato dalla vendetta, Richie Cusack; non lo farà il figlio di Tom/Joy
che pesterà un bullo che lo tormenta, né lo farà sua moglie quando, scoperta
la verità, si rifiuta in cuor suo di accettarla. Memorabile come Tom/Joy le
spieghi a modo suo il proprio amore: bloccandola con la forza per le scale
di casa, colpendola, afferrandola, ed infine facendo sesso con lei. Niente
parole, niente urla. Nemmeno alla fine. Saldati i conti col suo passato a
Philadelphia, Tom/nonpiùJoy tornato a casa lascia in un surreale silenzio
che la figlioletta apparecchi la tavola anche per lui e che il figlio gli
avvicini la pietanza. Uno sguardo alla moglie di fronte e una lacrima gli
sta per solcare il viso. Senza dolore l'oscuro che alberga in noi non
troverà mai adeguata illuminazione.
Voto: 28/30
15/03/2006 |