da 58MO FESTIVAL DI CANNES

A HISTORY OF VIOLENCE

di David Cronenberg
Con Viggo Mortesen, Maria Bello

di Marco GROSOLI


Nella provincia americana, un tranquillo ristoratore uccide per legittima difesa due criminali: è immediatamente eroe suo malgrado. La fama improvvisa trascina con sé due loschi individui che fingono di conoscere una sua fantomatica vera identità da cui sarebbe fuggito...
All'inizio sembra un Cronenberg anomalo e disimpegnato, pian piano però emergono le ben note ossessioni d'autore (il doppio-non-doppio dei fratelli, la meccanicità del sesso, la carne tumescente, le sue apparenze problematiche) fino a comporne una declinazione coerentissima, geniale e non priva di richiami (perfetti) all'attualità (ovvero: in quale misura è considerabile "normale" l'eroismo violento oggi in America). Non sveleremo le sorprese e gli spiazzamenti di questo film. Basti notare, però, come ancora una volta Cronenberg sappia inserire in una messinscena lucida fino alla trasparenza le manifestazioni formali del rapporto perverso tra Identità e Alterità da sempre al centro dei suoi film - ad esempio la violenza è rappresentata con oggettività artatamente eccessiva, quasi fosse una protesi dell'essere umano (esterna e, secondo la logica cronenberghiana, perciostesso anche interna), quando inquadra un volto in decomposizione come fosse il più banale dei piani, quando gira con totale impassibilità sparatorie geometriche, spigolose più che in un western, o quando inserisce dettagli di un fucile isolandoli completamente dal resto del tessuto visivo. Idem per la breve, bellissima scena come al rallentatore in cui il figlio del protagonista riesce ad afferrare la palla da baseball senza quasi riuscirci a credere.
Insomma, dietro l'apparenza dimessa, Cronenberg al 200%.

Voto: 30/30

05/09/2005

 

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A HISTORY OF VIOLENCE

Regia: David Cronenberg
Anno: 2005
Nazione: Stati Uniti d'America
Data uscita in Italia: 16:12:2005
Genere: Drammatico