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di Ursula Meier

con Isabelle Huppert, Olivier Gourmet

Altri interpreti: Adélaïde Leroux, Madeleine Budd

di Luisa SCARLATA

 

27/30

 

recensione

Si è svolta venerdì 16 gennaio 2009 all’Hotel De Russie di Roma la conferenza stampa del film “Home”, presentato in anteprima nella capitale. Alle domande dei numerosi giornalisti presenti in sala hanno risposto la regista Ursula Meier e la celebre attrice francese Isabelle Huppert. Di seguito riportiamo un estratto dell’evento.

 

(Per Ursula Meier). Alla fine del film, dato come si metteva la storia, ci si aspettava una sorta di “suicidio collettivo”. E forse in realtà sarebbe stato un finale più appropriato...

Beh, in effetti il film era stato concepito proprio così, con questo finale davvero tragico. Ma siccome io sono una persona molto positiva ho voluto cambiarlo. Mi piaceva l’idea di fare un film che è un miscuglio di generi in cui commedia e tragedia si mescolano insieme. Questo fa di HOME un film unico, davvero singolare.

 

(Per Isabelle Huppert). Da dove nasce questa sua predilizione per personaggi sempre così provocatori ed estremi? 

A dire il vero io non penso che il mio personaggio in HOME sia estremo, anzi per la maggior parte del tempo alla fin fine è un personaggio abbastanza banale. Il film è una metafora in cui si svolge una vicenda molto particolare che vede protagonista questa madre di famiglia insieme ai suoi componenti. Quello che soprattutto mi è piaciuto di questo progetto è piuttosto l’impronta teatrale che Ursula Meier ha voluto dargli.

 

(Per Ursula Meier). Nella prima parte del suo film sembrano esserci delle influenze di Godard e Tati. Sono volute o casuali?

è buffa questa cosa dei riferimenti e delle citazioni. Sicuramente il cinema di Godard e di Tati fanno parte delle mie influenze, sono autori che amo molto, ma se ci sono dei riferimenti sono assolutamente non voluti e al contrario del tutto casuali e inconsci. Noi anzi volevamo fare proprio un film totalmente a se stante che non fosse uguale a nessuno: una sorta di UFO, di oggetto del cinema non identificato. A me poi piacciono tantissimi generi, sono onnivora in questo senso e forse è per questo che in HOME ognuno può e riesce a vederci tante cose, quello che vuole.

 

(Per Ursula Meier). Perché per la sua metafora ha scelto l’auto e non qualcosa di più moderno e tecnologico ad esempio? 

Questo film per me è una sorta di favola molto realista. Si potrebbe pensare che il pericolo viene dalla strada, da questa autostrada che viene riaperta, dunque dall’esterno e  invece il problema viene proprio dall’interno, dalla famiglia stessa e dalle nevrosi comportamentali dei loro componenti. In questo senso la strada, le auto ci erano utili per raccontare questa storia e il significato che vuole avere.

 

(Per Isabelle Huppert). Che tipo di giurata dovremo aspettarci a Cannes? E che tipo di ruoli ama al di là di quelli che interpreta?

Come presidente di giuria sarò come sono come attrice: eclettica, curiosa...non posso fare alcuna previsione finché non sarò là. Sarà una sorpresa per voi come per me.Per quanto riguarda la seconda domanda devo dire che mi sembra di aver frequentato un po’ tutti i generi e credo che sia sempre molto delicato parlare di generi e di categorie. Credo che in generale ogni film può essere un buon film senza necessità di fare distinzioni come ad esempio tra il cinema d’autore e il cinema commerciale.

 

(Per Ursula Meier). “Per quelli che non si omologano non c’è spazio”. Può essere anche questo il significato del film?

Effettivamente alla fine questa famiglia è obbligata a tornare nel mondo, quel mondo che aveva cercato di lasciare in tutti i modi fuori dalla finestra. La madre, che è un po’ la figura centrale del film, cerca di resistere fino alla fine per poter continuare a vivere in quel modo ma alla fine soccombe anche lei nel fare quello che è poi la cosa più logica. Come dire: solo quando si tocca il fondo si riesce di nuovo a vedere la luce.
 

18:01:2009

hoME

Regia Ursula Meier
Svizzera/Francia/Belgio 2008, 97'
DUI: 23 gennaio 2009
Teodora
Commedia