HIMALAYA
di Eric Valli
con Thilen Lhoudup, Lapka Tsamchoe,
Gurgon Kyap e Karma Wangiel



Un film prodotto insieme al Nepal è un'opera che si presenta sin dall'inizio come unica nel suo genere. Questo paese non appare spesso tra i produttori di cinema. L'avventura di Valli si è svolta evidentemente su più fronti, alcuni dei quali invisibili all'occhio dello spettatore. Immaginiamo cosa può rispondere un produttore quando gli viene proposto di girare un film sull'Himalaya. Il regista ha realizzato un suo sogno e per arrivarci ha passato molti anni studiando. Prima di arrivare al film, Valli ha scritto alcuni testi riguardanti queste zone del mondo: I viaggiatori del sale ed Himalayans caravans.
La storia può essere considerata semplice e priva di quella drammaturgia farcita di dialoghi alla quale siamo tanto abituati da Hollywood, ma è proprio questa la bellezza ed insieme il messaggio del film realizzato da Valli. Non a caso gli attori non sono dei professionisti. Un regista che porta il nostro sguardo su di un paese non sviluppato lo fa per qualche ragione. Il sogno che Valli realizza è quello semplice e con cadenza annuale degli abitanti del villaggio. Per il breve tempo di un film diviene il nostro sogno ed i paesaggi spettacolari che ci riempiono di emozioni sono la cornice evanescente di questo sogno tanto semplice quanto fiabesco.
Riuscire a filmare la realtà difficile del trasporto del sale a valle, diviene per Valli qualcosa di veramente importante e nel momento in cui noi assistiamo all'opera filmata questa diviene altrettanto importante per noi. Ci accorgiamo che le persone che vediamo sullo schermo hanno qualcosa che abbiamo perduto: la necessità di affrontare in prima persona la natura avversa ed è lo stesso ostacolo che hanno dovuto affrontare i realizzatori di questo film quasi interamente girato in condizioni impossibili. E' questa la leva drammatica del film e la sua eccezionale forza che si concreta nelle immagini meravigliose della montagna, vera protagonista visiva del film di Valli.
Il regista ci porta in un luogo dove il tempo non si è mosso e l'eterna montagna ne è il simbolo. E' l'immagine dell'eternità che cerca di immortalare Valli e questa sua pretesa non può che divenire un sogno. In breve il regista ha realizzato il suo sogno spettacolare che ci lascia perplessi e a bocca aperta: come tutti i sogni, d'altra parte.

Voto: 27/30

Fabio SAJEVA
17 - 08 - 01


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