HARRY POTTER

e I DONI DELLA MORTE

 parte I

di David Yates
con Daniel Radcliffe, Emma Watson
e con: Rupert Grint, Ralph Fiennes

di Giorgio CARELLA

 

29/30

 

Dopo che Silente è deceduto, Voldemort, il Signore Oscuro e le sue legioni del male sono riusciti a prendere il potere al Ministero della Magia. Il giovane Harry Potter e i suoi amici sono ricercati e in continua fuga. La loro unica possibilità è quella di trovare gli horcrux in cui Voldemort ha nascosto le sue anime  e distruggerli, per poterlo poi affrontare. Ma la potenza degli Horcrux è sottile e agisce sui nostri maghetti tirando fuori i loro peggiori istinti e mettendoli anche l’uno contro l’altro.

Personalmente non sono un amante sfegatato della saga di Harry Potter... Ne apprezzo le qualità pedagogiche e  mi fa piacere che abbia portato migliaia di ragazzi a leggere dei libri, magari non i più importanti della storia, ma è innegabile che la saga degli studenti di magia di Hogwarts sia l’ultimo baluardo della carta stampata contro lo strapotere di Playstation e i mille canali televisivi e multimediali. Da questo punto di vista Harry e la sua creatrice Joanne Kathleen Rowling hanno molto del mio rispetto.

Detto questo la saga non mi ha mai fatto impazzire cinematograficamente. Da quel punto di vista mi è sempre sembrata un po’ canonica e un po’ sempliciotta. Ero rimasto colpito però anni fa da IL CALICE DI FUOCO perché in quel episodio la saga non era più saga da bambini. Si vedeva la morte e la si vedeva macabra e funesta. Si vedeva il tradimento e l’insincerità, si vedeva l’invidia e una timida ma indiscutibile sessualità. Poi tutto è di nuovo scomparso. Pensavo che ormai la faccenda fosse stata accantonata. Invece eccomi qua a ricredermi. Harry Potter e i doni della Morte Prima parte è meraviglioso. Oscuro e sensuale racconta che il male ha la meglio su tutto e tutti e anche i nostri eroi, per poterlo affrontare, sono costretti a perdere la loro verginità morale. Litigano fra loro, uccidono, mentono, si nascondono. Sono costretti a misurarsi coi loro limiti e le loro invidie, inseguiti da un Signore Oscuro sempre più potente e indomabile.

Hogwarts, la scuola di magia dei nostri protagonisti non appare in nessuna delle scene del film. Ormai è un luogo lontano, il luogo dell’infanzia e soprattutto ormai non è un luogo sicuro. Questo è un grosso elemento che ci fa comprendere lo smarrimento che provano i tre ragazzi. Soli e lontani da casa, senza più un adulto, Silente, a guidarli nelle loro scelte. Un adulto che in realtà , nel corso del film inizia a rivelarsi come un uomo dal passato discutibile, lontano dalla figura idilliaca del maestro senza macchia. Anche questo è un dato di profondo smarrimento per i nostri tre eroi.

La bellezza di questo film non sta nella sua qualità tecnica o immaginifica, di cui non possiamo però che far notare le straordinarie qualità di Eduardo Serra (già direttore della fotografia di La ragazza dall’Orecchino di perla, Unbreakable e Blood diamond) il cui lavoro  sulla luce in questa pellicola ha l’esatta trasposizione del male dominate e di una oscurità narrativa.

La forza di questo film sta nella sua  capacità di lavorare sui personaggi. Proprio quei personaggi che abbiamo sempre visto un po’ fastidiosamente infantili, anche per essere dei maghetti anglosassoni.

Harry si rivela un eroe pieno di insicurezze e in realtà proprio per questo egoista e tirannico, Ron sempre scapestrato qui si rivela ribelle ma disposto al sacrificio e Hermione non è più la prima della classe, ma una ragazza la cui passione amorosa inizia a prendere il sopravvento sulla sua capacità di analisi degli eventi.

Altra cosa da notare in questo episodio della saga è che Voldemort conquista il ministero attraverso una semplicissima politica legata all’epurazione razziale. I babbani (cioè chi non ha una nascita magica) sono costretti allo schiavismo e i mezzosangue vengono torturati, espulsi e uccisi.

Dietro a questo non possiamo che notare una critica a sistemi del potere che negli ultimi anni si sono fatti sempre più potenti e aggressivi. Quando l’insicurezza (economica, morale, storica) prende piede è attraverso la paura degli altri che il potere riacquista spazi di dominio. è più è grande la favola più vedere determinate dinamiche fa correre un brivido lungo la schiena dentro la sala buia del cinema. Ce lo fa correre perché sappiamo che il mondo di Harry è il nostro e che oggi noi abbiamo i suoi stessi problemi.

Sarà per questo che mi commuove vedere sul grande schermo una Hermione Granger, mezzosangue babbana, con le mani sporche di sangue e lo sguardo allucinato in preda allo smarrimento e alla confusione che provo anche io alzandomi quasi tutte le mattine da almeno cinque anni..

 

28:11:2010

Harry Potter and

the Deathly Hallows: Part I
Regia David Yates

GB/USA 2010, 143'
DUI: 19 novembre 2010
Fantasy