HARRY POTTER E LA
PIETRA FILOSOFALE

di Chris Columbus
con Daniel Radcliffe, Maggie Smith e Alan Rickman



Famosi i romanzi e famoso diventa anche il film!
Arriva nelle sale HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE, il film d'animazione più atteso del 2001, tratto dal romanzo della scrittrice Joanne K. Rowling, che ancor prima di uscire ha già riscosso grande successo con la sua storia di magie, incantesimi, apprendisti stregoni... e tanti gadget!
Harry (Daniel Radcliffe) è orfano di due genitori che hanno perso la vita in uno scontro con uno spirito del male, mentre a lui lo ha miracolosamente risparmiato, lasciandogli solo una piccola bruciatura sulla fronte a forma di fulmine.
Una cicatrice divenuta leggenda che ha segnato la sua celebrità nel mondo delle streghe.
I primi dieci anni della sua vita li trascorre a casa degli zii, dormendo in un ripostiglio, subendo ogni sorta di umiliazione a causa del cugino viziato, e credendo di aver perso i genitori in un incidente d'auto.
Quando un giorno, durante una visita allo zoo, la sua vita inizia a cambiare: vetri che si smaterializzano, serpenti che parlano, e giorno dopo giorno, gufi che portano la posta, una pioggia di lettere che si riversa nella loro casa,… fino all'arrivo di Hagrid, il "custode delle chiavi e dei luoghi", un gigante buono che gli consegna la convocazione a Hoghwarts, la più importante scuola di Magia e Stregoneria al mondo, il cui preside è Albus Silente (Richard Harris), il più grande mago dell'era moderna.
Nel treno preso al binario 9 e ¾, Harry conosce due suoi compagni di classe, Hermione (Emma Watson) e Ron (Rupert Grint): un manuale di magia fatto bambina e un appassionato di caramelle e del gioco degli scacchi, con i quali entra a far parte dei Grifondoro (una delle quattro case a cui appartengono gli studenti della scuola) e con cui condivide l'ardua avventura di ricerca della pietra Filosofale.
Grande curiosità puerile ed un destino segnato, quello di Harry che sin dall'arrivo a Hoghwarts, percepisce la presenza di qualche forza oscura, ed insieme, il bisogno di scoprire la verità e di sventare il piano malefico di Voldemort: Colui-che-non-deve-essere-nominato, lo spirito che uccise i suoi genitori. Nel portare avanti questo intento incontra molti personaggi e figure appartenenti al fantasioso mondo delle favole: gnomi banchieri, dalle orecchie a punta, un troll gigante ed inferocito, le creature del bosco (sagittari, unicorni e lupi mannari), un cerbero enorme, lo specchio delle brame, il mantello per essere invisibili,.. ed ovviamente bacchette magiche e scope volanti! Tutti rigorosamente nati dalla fantasia della scrittrice Joanne K. Rowling.
L'ambientazione è "ad hoc" per legare tutti questi elementi e personaggi fantastici: al di là di una stonatissima Londra iniziale in cui Harry si reca per acquistare il materiale da portare nella scuola, non si poteva fare scelta migliore del castello medievale per collocare Hoghwarts, soprattutto per la resa estremamente credibile dei laboratori polverosi, l'antica biblioteca e i sotterranei oscuri. Sensazione di inquietante mistero quindi, nel castello come nel bosco nebbioso e denso di strane presenze che si muovono o fluttuano in lontananza.
Non può essere che eccezionale la fotografia, che dondola fra momenti di poca luce, come quelli sopradescritti, ed altri di grande intensità luminosa e cromatica: in particolare nelle riprese di giorno, all'esterno del castello, e quelle nel refettorio in cui gli studenti si riuniscono per la cena. Qui il soffitto, in base alla circostanza, si orna di candele, o di zucche illuminate o di bandiere sospese nel vuoto, o addirittura diventa un cielo di stelle, mentre la tavola si imbandisce di prelibatezze e i piatti si riempiono di delizie gastronomiche.
Fattore costante che guida la vicenda e coinvolge lo spettatore è il maturo uso degli effetti speciali. Sobrio, in un contesto in cui si sarebbe potuto abusare: notevole l'idea dei quadri che vivono (le persone ritratte si muovono!), le scale che si spostano come e quando vogliono, il gioco degli scacchi, sia da tavola che dalle dimensioni umane, che si anima; ed ovviamente la verosimiglianza delle scope volanti con cui si rincorrono i giovani attori nel gioco del Quidditch.
La macchina di Chris Columbus, il regista, forse si concentra troppo spesso e banalmente sulle espressioni, caricate, dei protagonisti, il cui risultato finale non è però così scontato. Egli riesce a stravolgere il sottile filo che divide "il volto dalla maschera", la persona dal personaggio. Grazie alla spettacolare narrazione visiva ottenuta con gli eccezionali effetti speciali, Columbus sa raccontare ai bambini come sotto ogni costume ci sia un cuore che batte, quello del tenebroso professor Severus Piton (interpretato magistralmente da Alan Rickman) compreso; quanto siano inutili i pregiudizi, che l'apparenza è solo una patina sottile sotto la quale si nasconde la vera realtà, e che anche la più difficile delle magie è possibile se sorretta dai buoni sentimenti!
Un unico dubbio che mi ha lasciato questo film è se sia realmente per bambini: a quanti adulti farebbero bene vederlo, per crescere e sognare un po'?!

Voto: 28/30

Angelica GABRIELLI
08 - 12 - 01


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