HARDBALL
di Brian Robbins
con Keanu Reeves e Diane Lane



Mentre lo aspettiamo tutti di nuovo nei panni di Neo, Keanu Reeves torna nelle sale con questo film sul riscatto di un uomo attraverso lo sport.
Conor O'Neal è un perdente che gioca d'azzardo, perdendo, spesso, grosse somme di denaro; i debitori non hanno più intenzione di dilazionargli il credito per cui lui si trova costretto a chiedere i soldi in prestito ad un amico. Il lavoro che gli viene proposto, per 500 dollari la settimana (con i quali potrà tenere a bada i creditori) è di allenare una piccola squadra di baseball, composta esclusivamente di ragazzi di colore. Lo scontroso O'Neal riuscirà ad ottenere la fiducia dei piccoli, ad affezionarsi a loro e a trovare l'amore.
Lo spunto di questa commedia sportiva non è nuovo e il tema dello sport come riscatto, negli Stati Uniti, è molto sentito ed è gia stato ampiamente sfruttato in decine di altre pellicole. Il vero anello debole di questo film è la sceneggiatura che, di tanto in tanto, scade nel risaputo: la maestria (Diane Lane) che si innamora dell'allenatore, la scommessa vittoriosa quando tutto sembrava perduto. Ma il difetto più grave sono i tanti temi appena accennati e che, forse, meritavano una trattazione più approfondita. In trasparenza si vedono quartieri poveri dove le pallottole che volano sono all'ordine del giorno; la miseria nella quale crescono i bambini che hanno come unica ancora di salvezza lo sport. E' un peccato che la storia che si regge sul rapporto di fiducia tra l'allenatore e i bambini, sacrifichi proprio la narrazione della crescita di questo rapporto.
Bravi i piccoli attori che compongono la squadra, non solo nelle sequenze sportive ma anche in quelle dove sono richieste doti di recitazione un po' più complesse (la fuga davanti alle sparatorie, il rientro nelle misere case).
La regia non si sofferma (giustamente) sull'azione sportiva, mostrandone solo qualche scampolo di tanto in tanto; mentre, per il resto, non brilla certo per originalità, mantenendosi nell'anonimato.
HARDBALL è un film piacevole, ma rimane il dubbio che potesse essere un film molto più profondo se avesse avuto il coraggio di parlare più a lungo di alcuni temi.

Voto: 25/30

Francesco BININI
12 - 03 - 02


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