Guida per riconoscere i tuoi santi
è l’interessante opera prima di Dito Montiel, autore dell’omonimo romanzo
autobiografico, presentato a Venezia e prodotto da Trudi Styler, moglie di
Sting.
Ambientato nella profonda periferia di New York, nel violento quartiere del
Queens, microcosmo di etnie e di disperazioni umane, il film, che ripropone
il topos classico del percorso di formazione, è costruito sul duplice
binario passato-presente alternando i momenti dell’adolescenza di Dito,
disperata e violenta, ai momenti del suo presente, quelli di una maturità
ancora insicura e indefinita. Il suo percorso si chiude con un viaggio a
ritroso nello spazio e nel tempo: è solo ritornando nel suo vecchio
quartiere, nella sua casa, dal padre, gravemente malato, che Dito fa
veramente i conti con la vita. Rivivendo i luoghi e le esperienze del
passato, il ricordo, per Dito, si fa catarsi, si fa guida, appunto, per
riconoscere i suoi santi, gli amici, che non hanno lasciato il quartiere e
che non l’hanno mai veramente abbandonato.
Un cast d’eccezione dà spessore alla storia: da Shia LaBeouf (il giovane
Dito) a Robert Downey jr., da uno straordinario Chazz Palminteri e ad
un’intensa Diane West.
Grande protagonista la città, algida e indifferente alle miserie umane,
città che prende corpo attraverso la straordinaria fotografia di Eric
Gautier che tanto ricorda la ricerca sul paesaggio urbano degradato e spento
di molti fotografi contemporanei americani.
Voto: 27/30
29:03:2006 |