NO GOOD DEED
di Bob Rafelson


Il diabetico Jack Friar è un poliziotto amante del violoncello (?) che accetta la richiesta della vicina (??) di ritrovare la figlia scappata di casa (???) Durante le sue indagini finirà sequestrato da una banda di delinquenti (!) che sta organizzando una truffa in banca (!!). Meglio assortita di una squadra di calcio, la banda è composta dall'ineffabile capo (Skarsgard) freddo e crudele, l'inevitabile socio fuso di cervello che probabilmente è stato reclutato per fare numero tramite inserzione giornalistica, due innocui e romantici vecchietti (Zabriskie e Ackland, i primi a morire e gli unici a salvarsi dal marasma) e nientepopodimeno che la dark lady Erin, una Milla Jovovich tutta cosce, doppiogiochista dal primo istante in cui entra in scena accavallandole, e amante del pianoforte (????).
A guardia di Jack, Erin comincerà a comunicare con lui attraverso la musica (?!?!?!)… meglio fermarsi, le interpunzioni potrebbero diventare troppe. Bob Rafelson proietta se stesso e la propria decennale impasse alle soglie del terzo millennio, senza alcuna vergogna.
Del regista di Cinque pezzi facili, Il re dei giardini di Marvin e La vedova nera non vi è più traccia. Sconcertante per banalità, messa in scena e recitazione collettiva di sest'ordine (la bella Milla non è credibile nemmeno per un istante, è solo una gran figliola finita dietro la mdp per motivi scenografici), il film fa ridere quando dovrebbe prendersi sul serio, e viceversa. il vero titolo è The House on Turk Street: ora i distributori inventano i titoli anche in inglese, viva la creatività. Il prodotto rischia seriamente di passare in Tv il sabato sera su Rai 2 nella famigerata serie Nel segno del giallo. Poteva farlo subito, non se ne sarebbe accorto nessuno: in USA il film non è ancora arrivato in sala, se qualcuno ci tiene a fare da cavia si accomodi pure…

Voto 11/30

Gianluigi Ceccarelli
29 - 10 - 02