Il film dell'israeliano Eran
Riklis, già regista de La sposa
siriana, è una bella favola al gusto di limone, anche se non
prettamente canonica. Perché, come dice Ziad, il giovane e (moolto, ma
molto) affascinante avvocato difensore - ma non solo - della vedova dagli
occhi che piangono Salma, magistralmente interpretata da Hiam Abbass, il
lieto fine ce l'hanno solo i film americani. E di certo non ci può stare in
un film che parla di israeliani e palestinesi e del muro di incomunicabilità
che li divide.
Il muro è un giardino di "stupidi" limoni, come li chiama la figlia
viziatella del Ministro della Difesa israeliano, lo stesso che si
trasferisce di fronte al campo di Salma, e decide su due piedi che per la
difesa sua e della sua famiglia è necessario sradicare gli alberi che non
solo danno da vivere a Salma, ma che rappresentano ciò che resta della sua
famiglia, del suo passato, della sua cultura e delle sue tradizioni. Motivo
per cui Salma, stanca di subire in silenzio, decide di muovergli una causa,
che assumerà proporzioni mediatiche inaspettate.
La favola, come metafora neanche troppo velata, a tratti un po'
stereotipata, ma senza dubbio efficace, dello storico conflitto che divide
questi vicini di casa bellicosi, trova una possibile soluzione nel confronto
tra due donne che nemmeno parlano la stessa lingua, la palestinese e
l'israeliana, la vedova un po' timorata circondata dalle inquietanti foto
del marito monosopraccigliuto e la moglie del Ministro, bella e raffinata,
cornuta e un po' mazziata. Queste due vite così lontane, divise solo da un
giardino di pochi ettari, si incontrano nel momento in cui vanno allo
sfascio, in uno sguardo complice nella dignità e nel dolore, che solo tra
donne ci si può scambiare.
La storia d'amore fra l'aitante avvocato e la vedova rifiorita pecca un po'
di credibilità, ma vale la pena per quell'unico vero bacio illuminato
dall'alto.
Diretto con toni delicatamente pacati, il film a tratti arranca nella sua
lentezza. I colori sono freddi ma vivaci come le contraddittorie realtà che
racconta: mondi lontanissimi separati da un muro molto più alto delle piante
di limoni, in puro cemento israeliano, che stucca di realtà la vita di tutti
i personaggi di questa storia dal sapore agrodolce.
07:12:2008
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