IL GIARDINO DI LIMONI

di Eran Riklis

con Ali Suliman, Rona Lipaz-Michael
Altri interpreti: Hiam Abbass, Doron Tavory

di Anna MANFREDINI

 

28/30

 

Il film dell'israeliano Eran Riklis, già regista de La sposa siriana, è una bella favola al gusto di limone, anche se non prettamente canonica. Perché, come dice Ziad, il giovane e (moolto, ma molto) affascinante avvocato difensore - ma non solo - della vedova dagli occhi che piangono Salma, magistralmente interpretata da Hiam Abbass, il lieto fine ce l'hanno solo i film americani. E di certo non ci può stare in un film che parla di israeliani e palestinesi e del muro di incomunicabilità che li divide.
Il muro è un giardino di "stupidi" limoni, come li chiama la figlia viziatella del Ministro della Difesa israeliano, lo stesso che si trasferisce di fronte al campo di Salma, e decide su due piedi che per la difesa sua e della sua famiglia è necessario sradicare gli alberi che non solo danno da vivere a Salma, ma che rappresentano ciò che resta della sua famiglia, del suo passato, della sua cultura e delle sue tradizioni. Motivo per cui Salma, stanca di subire in silenzio, decide di muovergli una causa, che assumerà proporzioni mediatiche inaspettate.
La favola, come metafora neanche troppo velata, a tratti un po' stereotipata, ma senza dubbio efficace, dello storico conflitto che divide questi vicini di casa bellicosi, trova una possibile soluzione nel confronto tra due donne che nemmeno parlano la stessa lingua, la palestinese e l'israeliana, la vedova un po' timorata circondata dalle inquietanti foto del marito monosopraccigliuto e la moglie del Ministro, bella e raffinata, cornuta e un po' mazziata. Queste due vite così lontane, divise solo da un giardino di pochi ettari, si incontrano nel momento in cui vanno allo sfascio, in uno sguardo complice nella dignità e nel dolore, che solo tra donne ci si può scambiare.
La storia d'amore fra l'aitante avvocato e la vedova rifiorita pecca un po' di credibilità, ma vale la pena per quell'unico vero bacio illuminato dall'alto.
Diretto con toni delicatamente pacati, il film a tratti arranca nella sua lentezza. I colori sono freddi ma vivaci come le contraddittorie realtà che racconta: mondi lontanissimi separati da un muro molto più alto delle piante di limoni, in puro cemento israeliano, che stucca di realtà la vita di tutti i personaggi di questa storia dal sapore agrodolce.
 

07:12:2008

lemon tree

Regia: Eran Riklis
Israele/Germania/Francia 2008, 106'
DUI: 12 dicembre 2008
Teodora

Drammatico