Vince e Lanny sono, nei tardi anni 50, una coppia di anchormen televisivi di
eccezionale successo. La loro carriera si interrompe quando il cadavere di
una ragazza viene trovato nella vasca da bagno della loro suite. Anni dopo
Karen, che da bambina aveva partecipato a un loro Telethon e, più grande,
aveva avuto un fuggevole flirt con Lanny, scrive la loro biografia. "Dove la
verità giace" o "Dove la verità mente"? Cosa ha da dirci di nuovo questo
ennesimo puzzle di Egoyan di tempi del racconto, voci narranti, temi, punti
di vista, strati narrativi? Difficile dirlo senza rivelare il finale -
diciamo comunque che il fulcro del film è la dimensione dello Spettacolo,
anche in senso lato, la scissione tra la superficie manifesta di una cosa e
quello che giace nel profondo. A partire da qui, è tutto un gioco di
spostamenti di verità e punti di vista che caccia sempre più fuoricampo il
cuore profondo di questa scissione, che si rende sempre più problematica e
difficilmente inquadrabile. Non c'è una verità pura che viene nascosta da
una bugia, in una coppia di artisti non c'è un "comico puro" e "uno che fa
solo la spalla". E lo stile inconfondibile di Egoyan, che incarna lo
spaesamento di fronte a questa scissione che non si sa da che parte
prendere, lo spaesamento di fronte alla tragica parzialità di quello che si
vede, rinuncia a parte della sua freddezza abituale (quell'immaterialità
vocale, quei carrelli lenti a "gelare" il piano inquadrato...) e cede alla
tentazione del calore, si lascia andare alla bravura degli attori, ai
luccichii dello Spettacolo, ai risvolti di commedia kafkianamente sempre in
agguato, per rendere ancora più bruciante questo spaesamento. Perciò, la
verità alla fine giace, ma giace morta.
Voto: 28/30
20:05:2005
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