
Messo definitivamente fuori gioco il
protagonista del primo episodio, che un articolo di giornale ci informa
essere nel frattempo deceduto, la morte in persona deve questa volta fare i
conti con le premonizioni di Kimberly, una ragazza che riesce a salvare sè
stessa, i suoi amici ed alcuni ignari automobilisti da uno spettacolare
disastro autostradale.Ma che alla signora in nero non piaccia farsi
ingannare non è una novità; così, ancora una volta, i miracolati sono attesi
al varco dai soliti strani incidenti che se li portano via uno a uno,
nonostante Kimberly si faccia in quattro per prevedere ogni evento con la
collaborazione dell'unica sopravvissuta alla prima carneficina (una
svogliata Ali Larter), uscita finalmente, dopo mille tentennamenti, dalla
stanza imbottita di un ospedale psichiatrico per chiudere definitivamente i
conti col passato.
Malgrado i punti di contatto col prototipo siano apparentemente molto pochi
(del cast di quel film, oltre alla Larter, è rimasto solamente Tony Todd,
che compare però in un cameo molto veloce, quasi invisibile), non c'è
traccia della minima innovazione nella sceneggiatura di questo secondo
capitolo, tanto che dopo una sequenza iniziale prodiga di emozioni, e
caratterizzata dall'inserimento breve ma decisamente indovinato di "Highway
to hell" degli AC/DC, un paio di azzeccate sequenze sanguinose sono le
uniche cose da ricordare prima che il gioco si risolva in un piatto e
prevedibile ricalco in tono minore dell'originale, realizzato per giunta con
uno stile che poco si discosta da quello di un telefilm destinato alla
programmazione nella fascia pomeridiana.
Bei tempi, in fondo, quelli in cui i produttori statunitensi approfittavano
di ogni sequel di Nightmare,
Venerdì 13 e
Halloween per mettere nuova
carne al fuoco, quando non addirittura per costruire capitoli a sè stanti
(casi eclatanti furono in questo senso
Halloween III e
Venerdì 13:il terrore continua,
e sotto certi aspetti anche
Nightmare 2 e 3); al giorno d'oggi invece, in pieno dilagare di
inutili remake (appena archiviati
Vanilla sky e The ring,
già incombono Willard e
Non aprite quella porta, e
sono annunciati Zombi, Suspiria, The
eye, Kairo e Profondo rosso, solo per citare quelli che hanno
attinenza col genere horror), anche quello che sulla carta dovrebbe essere
un seguito, e servirebbe quindi ad ampliare, nel bene o nel male, il
soggetto del primo episodio, si trasforma in un'occasione per rifilare agli
spettatori un insipido rifacimento (si consideri a tale proposito un'altra
saga piuttosto popolare, almeno oltreoceano, ovvero quella di
Wishmaster). Questa tendenza,
ovviamente, fa comodo ad addetti ai lavori sempre più a corto di idee, che
hanno così trovato lo stratagemma ideale per propinare al pubblico una
quantità pressochè infinita di nuove pellicole senza dovere necessariamente
scervellarsi più di tanto; ma se diventerà sempre più difficile pretendere,
a queste condizioni, che la gente spenda ancora i propri soldi per vedere i
film al cinema, o addirittura per comprarli in Dvd, è altrettanto
prevedibile che di questo passo riceverà se non altro un duro colpo anche il
temuto fenomeno del "file sharing", visto e considerato che, presto o tardi,
certa roba ci stancheremo persino di scaricarla da Internet.
Sito ufficiale
Voto:15/30
22.08.2003
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