I FANTASTICI quattro E SILVER SURFER

di Tim Story

Con Doug Jones, Jessica Alba

di Mauro RESMINI

Avanti un altro. Ormai il cinema hollywoodiano – preso in mezzo tra un'annosa carenza di idee e un'onnivoro appetito postmoderno – occhieggia famelico il mondo dei comics come serbatoio di idee, personaggi e narrazioni da depredare per rimpinguare il proprio immaginario. Abbiamo guardato con una certa benevolenza al BATMAN BEGINS di Nolan, agli X-MEN di Singer e allo SPIDERMAN di Raimi, a volte più per affetto verso il regista che per l'effettivo valore della trasposizione; ci siamo sciroppati tappandoci il naso i vari GHOST RIDER, DAREDEVIL, ELEKTRA e chi più ne ha più ne metta. Abbiamo visto Hollywood fare scempio delle graphic novel di Alan Moore, da FROM HELL a V FOR VENDETTA, e innamorarsi perdutamente del cinema in potenza che caratterizza le tavole di Frank Miller. Insomma, abbiamo visto cose che voi umani... e continuiamo a vederne.
Ecco perché I FANTASTICI QUATTRO E SILVER SURFER sembra suggerire l'idea che l'adattamento dal fumetto seriale al grande schermo assurga addirittura alla categoria di genere, vista la coerenza tematica, estetica e narrativa del corpus di trasposizioni finora prodotte.
Fuor di provocazione, è un dato di fatto che la stragrande maggioranza degli adattamenti abbiano moltissimi tratti in comune, per non dire che vengono girati in fotocopia: storie d'amore contrastate dai superpoteri e dalle responsabilità che comportano, l'impossibilità di una vita “normale” e la crisi legata all'accettazione delle nuove capacità, una diffusa ironia (spesso veicolata dagli stessi poteri), la strenua lotta degli eroi con una nemesi sempre battuta ma mai sconfitta definitivamente, eccetera eccetera. Si tratta evidentemente di tematiche e linee narrative già ben presenti nell'universo Marvel, che qui vengono appiattite e trasformate in una matrice con cui stampare un film via l'altro. Dal punto di vista estetico, invece, è la spettacolarità a dominare su tutto, con il larghissimo uso di effetti speciali in digitale, di ralenti capaci rendere la plasticità estrema di corpi e gesti, di riprese aeree spericolate. Un entertainment costoso e curatissimo, anche divertente per chi è arrivato alla visione della seconda o terza “copia” (o per chi ha meno di 12 anni), ma che rischia di andare decisamente di traverso a chi è alla sesta o settima cucchiaiata della stessa zuppa.
In definitiva, ciò che si può scrivere de I FANTASTICI QUATTRO E SILVER SURFER è esattamente ciò che si potrebbe scrivere del primo I FANTASTICI QUATTRO, dell'ultimo SPIDERMAN o di X-MEN SCONTRO FINALE: film tutti uguali (e qui non è il solito luogo comune), in cui cambiano personaggi e divi, ma la sostanza rimane sempre uguale a se stessa. Togli il ritorno del villain Magneto e metti il ritorno del villain Destino, togli la Torcia Umana che scherza con il fuoco e metti Wolverine che gioca con gli artigli, togli le pene amorose di Spiderman con Mary Jane (la bellissima Kirsten Dunst) e metti le pene amorose di Mr. Fantastic con la Donna Invisibile (la bellissima Jessica Alba): cosa cambia? Nel fumetto, tutto. Sul grande schermo, nulla.
Così, la maggiore sorpresa che offre un prodotto assolutamente stereotipico come I FANTASTICI QUATTRO E SILVER SURFER è nascosta nei titoli di testa, in cui fa capolino tra gli sceneggiatori un nome inaspettato: quel Mark Frost che, con Lynch, creò più di quindici anni fa TWIN PEAKS.

Altri tempi.
 

Voto: 23/30

16:06:2007

Fantastic Four: Rise of the Silver Surfer
Regia: Tim Story
 USA 2007, 92'
DUI 15 giugno 2007
Genere: Azione