
Il film che De Palma presenta fuori concorso alla 55' edizione del Festival
di Cannes è bellissimo e puro, saturo e compiaciuto della sontuosità
della forma e dell'intellettualismo del contenuto, teoria pura, il cinema
secondo i canoni del Maestro che da sempre si ispira, emula e ricompone
ad unità, nelle sue opere, i guizzi del genio del thriller e padre
dello stesso genere: Sir Alfred Hitchkock. L'attesa, l'emozione, l'ansia
di vedere disvelato in un particolare il disegno più ampio sono
gestiti da mani sapienti ed ingegno rapace che manipola, predispone elementi
contraffatti, distrae dal nodo focale e sorprende proprio quando l'attenzione
è meno pronta a penetrare gli indizi della soluzione. La meraviglia
di un Cinema fatto con l'arte del pensatore ed il mestiere dell'artigiano,
di chi non lascia nulla all'improvvisazione, di chi medita ogni singola
immagine per farne tassello inconfondibile nella trama definitiva, ha
trovato in De Palma qualcuno capace di sostituire con ciò che appare
ciò che, in realtà, è o potrebbe o dovrebbe essere
in una, dieci, cento rappresentazioni parallele mai uguali l'una all'altra.
Il gusto dell'inquadratura ardita, perspicace, acuta, una costruzione
tecnica che è parte della narrazione sostanziale, un montaggio
che spacca lo schermo in due tronconi narrativi mostrando quello che l'occhio
del voyeur percorre e quello che colui che è guardato fa, con un
uso della soggettiva che è ansiogeno ed al tempo stesso esaltante,
tipico del cinema di Hitchkock ed Orson Welles. Citazione fine, autocitazione
compiaciuta, celebrazione dell'eleganza del dettaglio e costruzione articolatissima
di un plot che è la manifestazione fisica degli spettri della mente
e delle proiezioni dell'inconscio. Un avvio godibilissimo sullo sfondo
del Festival di Cannes 2001 esalta l'anima thriller della pellicola che
punta decisamente verso il genere Spy Story o, comunque, Action alla Mission
Impossible ma, poi, improvvisamente, vira verso lidi più torbidi
ed ambigui accarezzando, esaltando, iconizzando una protagonista femminile
stupenda ed ironica, tentatrice e buffa il cui viso si vede, per la prima
volta, dopo 15 minuti di proiezione, mentre si esibisce in uno spettacolo
di seduzione omosessuale eccitante e sensualissimo. Lo scopo è
rubare dei diamanti di valore inestimabile incastonati nella guepierre
dell'amante di un famoso regista in concorso al Festival. Il modo è
quello di sedurre la stellina nel bagno delle signore e spogliarla letteralmente
di gioie, grazie ed onore. Un incidente di percorso causerà una
serie imprevedibile di conseguenze su cui si innesteranno le divagazioni
onirico-psicologiche del regista che approfitterà di qualsiasi
scusa, occasione, appiglio per confondere, colpire, costruire, argomentare
e sostenere, con tutto il suo genio, la sua visione particolare e privilegiata
della realtà e soprattutto della realtà di chi, guardando,
vede non visto. La tematica del voyeurismo, infatti, oltre che sfacciatamente
portata avanti con l'insersione, ad hoc, tra i personaggi del film, del
solito fotografo tanto caro al Michelangelo Antonioni di Blow Up, capace
di cogliere col suo obiettivo, per intuito o per caso, il momento giusto,
è latente ed incombe per tutta la pellicola in cui lo spettatore
si sente sempre nella condizione di chi spia dal buco della serratura,
di chi, come creatura invisibile che si intromette nell'altrui intimità,
può cogliere ciò che le maschere del vivere sociale e delle
convenzioni sciolgono in menzogna e recitazione. La trama è un
mero incidente dell'opera complessiva, un fitto intreccio di fantasie
che si liberano senza bisogno di giustificazioni, l'inserzione sull'elemento
razionale dell'ispirazione ondivaga e fluttuante, la dispersione dell'immagine
in decine di rivelazioni oniriche. Difficile catalogare questa esibizione
di stile e purezza in un genere definito e, tantomeno, valutarla con gli
strumenti della critica.. Brian De Palma può piacere o meno, secondo
il parametro del gusto soggettivo di ciascuno spettatore, ma il suo Cinema
è Arte vera, è l'ironica manifestazione del talento che
trabocca in genio, e questo film, speciale e nervoso, va preso come un
assioma indimostrabile, qualcosa che, forse, può non colpire tutti
ma che quando coglie nel segno lo fa ardendo di un marchio impresso a
fuoco nella carne.
Voto: 24/30
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