FBI: PROTEZIONE TESTIMONI2
di Howard Deutch
Con: Bruce Willis, Amanda Peet, Kevin Pollack

di Luca MINIUSSI


Bruce Willis “regina della casa”, con grembiule e pantofole, intento a parlare di arrosto con le patate e pavimenti da lucidare. Una versione inedita per il duro di Hollywood che, almeno nella prima parte del film, rende visibile il grottesco, palpabile quel desiderio di ridere dell’immagine precostituita di un personaggio e della sua coazione a ripetersi. Peccato che il grottesco sia a tratti accompagnato dall’imbarazzo, a causa degli attori che cercano una recitazione troppo sopra le righe (i pianti di Bruce Willis e Amanda Peet) e del regista che non impone il giusto ritmo a delle scene che avrebbero richiesto sottolineature musicali sarcastiche e un montaggio meno serrato. In ogni caso, come era facile prevedere, il plot della storia farà tornare i nostri attori in mezzo a scene d’azione, inseguimenti, rapimenti, ovvero in un territorio in cui Hollywood è maestra nella tecnica ma spesso banale nei contenuti.
Questo sequel riforma la strana coppia killer/dentista, sicuramente più affiatata che nel precedente, fino al punto che in una scena citano Steve Martin e John Candy in UN BIGLIETTO IN DUE risvegliandosi abbracciati in un letto matrimoniale. La storia risulta eccessivamente complessa e piena di colpi di scena per un film senza pretese di originalità e, piuttosto che citare LA STANGATA, finisce per citare i suoi epigoni minori.
Una carta vincente, comunque, la possiede e viene ottimamente distribuita nell’arco di tutto il film. Si tratta della serie di personaggi di contorno che garantiscono sequenze e battute spesso fulminanti. In particolare si segnala il boss criminale, dal bizzarro accento ungherese (una volta tanto non il classico mafioso siciliano!) interpretato molto bene da Kevin Pollack. Intorno a lui ci sono una serie di imbranati scagnozzi e la sua anziana madre, che sembra uscita dalla sala del the del film inglese LA SIGNORA OMICIDI. La loro presenza rende il film più spassoso del precedente che era basato, con troppe e disilluse aspettative, solo sulla coppia protagonista, incapace, in entrambe le prove, di trovare il ritmo della commedia brillante.
 

Voto: 17/30

29/09/2004


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