
Ovvero il primo film italiano di Ozpetek, dopo IL BAGNO TURCO che analizzava
il difficile contatto tra oriente ed occidente ed HAREM SUARÉ, dove il
cineasta risale alle radici della cultura e delle tradizioni turche che
ha voluto abbandonare per stabilirsi definitivamente in Italia. A suo
modo, però, anche LE FATE IGNORANTI è un film autobiografico: l'ambientazione
è il quartiere di Roma dove Ozpetek vive da tempo, i personaggi ricalcano
quella coloritura popolare tipica dei quartieri più vivaci delle città
italiane. Infatti l'intreccio ruota intorno ad una comunità di gay e travestiti,
una famiglia allargata, chiassosa e divertente, dove non contano i rapporti
di sangue quanto quelli d'amicizia ed amore. La dimostrazione di come
la vera famiglia, nella vita, è solo quella che uno si sceglie, sono le
persone che ti fanno sentire veramente "a casa".
Il film si conclude con delle gustose immagini della Gay Pride, dove il
cast si cimenta in balletti nella schiuma e performances canore: "Volevo
mostrare - sottolinea Ozpetek - che la vita dei personaggi e della comunità
continua anche dopo il film. Mi sono divertito moltissimo durante le riprese,
l'atmosfera era quella di un gruppo di amici che si ritrovano per far
festa". E questo aspetto traspare particolarmente nel film, sebbene le
situazioni dei personaggi non siano sempre positive: Un uomo felicemente
sposato muore per un improvviso incidente.
La moglie (Margherita Buy) scopre che il marito aveva un amante (Stefano
Accorsi) ed oltre al dolore della perdita, capisce che il marito aveva
una doppia vita e che, forse, la sua vera famiglia era altrove. Il senso
di straniamento della donna è suggerito sin dalle prime inquadrature,
ambientate in un museo d'Arte antica, fra le statue a pezzi di un mondo
incantato, che ormai appartiene solo al passato. Qui la protagonista viene
raggiunta dal marito che finge di corteggiarla come se fossero due sconosciuti:
un'amara anticipazione di quello che verrà dopo. La morte del marito catapulta
la donna in un mondo che non conosceva e da cui è dolcemente attirata
ed assorbita.
Il centro di questo mondo è la difficile relazione con l'amante del marito,
un Stefano Accorsi meravigliosamente aggressivo e fragile al tempo stesso:
uniti dall'amore per una persona scomparsa e, forse, da un affetto inaspettato
che nasce dall'apertura verso realtà diverse dalla nostra. Il film è anche
un inno alla tolleranza e all'amore, perché " nella vita puoi avere preferenze
sessuali, ma non sentimentali". Le fate ignoranti sono proprio quelle
persone che, in un modo o nell'altro, ti cambiano la vita, se sei disposto
ad ascoltare la loro vocina impertinente.
Voto: 27/30
|