FAST AND FURIOUS
di Rob Cohen
con Vin Diesel, Paul Walker, Michelle Rodriguez e Jordana Brewster



Los Angeles 2001. Ancora una sfida tra auto, ancora un bolide contro l'altro, teenager contro teenager, velocità, rischio, soldi, sfida contro la morte, ancora una GIOVENTÙ BRUCIATA, come se l'America di James Dean o di RUMBLE FISH non fosse già abbastanza. Dominic Toretto di giorno trasforma le auto in proiettili da strada e la notte salta in groppa al suo bolide con tanto di iniezione computerizzata e quant'altro lo faccio volare nelle highway californiane. Intorno, chiaramente, un sostanzioso giro di scommesse in dollari sonanti. Poi c'è Brian, anche lui appassionato di bolidi, che entra nel gruppo adrenalinico e conquista la stima di Dominic solo dopo uno scontro fiammante a suon di sgommate. E la sorella di Dominic, Mia - perché Hollywood ha sempre bisogno di una donna che si innamora dell'eroe, tara che ci si porta dietro dai film Western (sembra funzionare) - interpreta la parte della ragazza innamorata di Brian che, colpo di scena, è un poliziotto infiltrato.
Ricordate POINT BREAK? Be', se non lo ricordate dategli pure un'occhiata, è il medesimo plot. Gli ingredienti sembrano funzionare, allora perché buttarli via?
Insomma, inquadrate infocate che scappano via in pochi secondi come i bolidi filmati in sequenze brucianti da vero videoclip. Il film punta tutto su questo, sull'iniezione elettrica da dare in testa allo spettatore, sulla costruzione di un propellente narrativo che funzionasse come il propellente d'azoto utilizzato nelle auto. E i protagonisti, palestrati, decisi, non hanno una personalità tale da alterare la storia e suggerire nuove intuizioni che si discostino dall'idea di sfida, forza, fame insaziabile di vittoria. Brian entrerà in crisi, tra il suo ruolo di garante della legge e nuovo amico della banda scatenata, e l'amore adolescenziale per Mia.
Da Rob Cohen (DRAGONHERT), regista del film, ormai non ci aspettiamo di più di una pellicola da botteghino. Il film, infatti, negli USA ha funzionato anche se alcuni tentativi di emulazione, inevitabili, hanno sollevato critiche negative e tentativi falliti di censura. Tentativi che forse in Italia andranno in porto.
Vin Diesel, invece, capo della banda, messosi in luce con SALVATE IL SOLDATO RYAN e PITCH BLACK, non va oltre un'interpretazione scontata e facile di un cattivo superadrenalinico che lancia sfide supersoniche come se fossero gomme da masticare.
Belle, però, le sfide su strada. Spettacolari, veloci, rapide. Ma non sembrano abbastanza.


Voto: 22/30

Giuseppe SCATA'
01 - 10 - 01


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