
Un incredibile incontro tra un adulto e il suo alter-ego bambino che ha
come fine quello di rivivere e superare un trauma del passato, la cui
rimozione ha condizionato tutte le successive scelte di vita: un tema
serio, forte ed intenso per un film prodotto dalla Walt Disney e di difficile
resa per un pubblico non adulto, vista la gravità del contenuto e i suoi
significati. Sicuramente FACCIA A FACCIA, ultimo lavoro di Jon Turteltaub,
risente di questa ambiguità, tanto da non riuscire a coinvolgere fino
in fondo né i grandi né i bambini. La storia è quella di un consulente
d'immagine all'apice della sua carriera (Bruce Willis) che, a due giorni
dai suoi 40 anni, viene sconvolto dall'arrivo di un bambino (Spencer Breslin)
che si rivela essere lui stesso all'età di 8 anni. L'incontro è traumatico
per entrambi, ma superato un primo impatto di incredulità e soprattutto
appurato che non si tratta di semplici allucinazioni, inizia una strana
convivenza basata sull'equivoco che sia il vecchio Rasty a dover aiutare
il piccolo. Lo strano miscuglio di magia e psicanalisi e la mancanza di
ironia rendono le sequenze poco chiare e soprattutto noiose e piene di
luoghi comuni e buoni sentimenti.
Anche per la scelta stilistica di Turteltaub di puntare su una regia sobria
e priva di pretese, l'attenzione si concentra tutta sui due protagonisti
che, non sorretti da una sceneggiatura brillante, fanno del loro meglio
per ravvivare la scena. Non che si potesse pensare di approfondire un
tema tanto ricco di sfumature, ma la superficialità con cui è trattato
e la mancanza di fantasia fanno riflettere sul senso della scelta di un
tale argomento. Ma soprattutto ci si chiede se il film sia diretto ad
un adulto dotato di grande intuito e capace di cogliere il senso nascosto
dietro al tratteggiato o a bambini sprovvisti di immaginazione, che si
accontentano di una morale spicciola e anacronistica e si divertono con
semplici gesti e battute di un coetaneo.
Qualche contaminazione Zemeckiana e il duetto Willis-Tomlin (nel film,
la segretaria sfruttata del feroce consulente) colorano un'opera che risulta
perlopiù incomprensibile e inutile.
Voto: n.c.
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