EVOLUTION
di Ivan Reitman
con David Duchovny, Orlando Jones, Seann William Scott e Julianne Moore



La prima domanda rivolta ad Ivan Reitman in conferenza stampa a Taormina è stata: se lo sponsor fosse stato un dentifricio invece di uno shampoo come avrebbero gli eroi del film combattuto contro gli alieni? Infatti l'ultima creazione del regista di GHOSTBUSTERS è la storia di due scienziati, professori di un piccolo college dell'Arizona, che si trovano alle prese con meteorite caduto dallo spazio che, per una misteriosa reazione con l'atmosfera della Terra, fa nascere e progredire una nuova razza sul nostro pianeta. L'evoluzione di questa nuova specie è molto più veloce di quella umana e in pochi giorni da piccoli organismi unicellulari le nuove creature diventeranno sempre più simili agli uomini e l'intero pianeta rischierà di essere conquistato dagli alieni cattivi. Ma per fortuna, con un colpo di genio, i due eroi, aiutati da un aspirante pompiere e da un'affascinante ricercatrice trovano la soluzione: tonnellate di shampoo antiforfora, a base di potassio, uccideranno gli invasori e daranno alla sgangherata truppa fama e riconoscimenti. Insomma una favola americana a tutti gli effetti, ma di una comicità unica e coinvolgente. Effetti speciali a tutto spiano e mostri di ogni dimensione, rendono questo film una tipica attrazione da grande pubblico, ma le continue battute e gli sketch esilaranti denotano il tocco di un grande regista, che riesce a miscelare tutti gli elementi con leggerezza e con professionalità.
Reitman è arrivato a Tarmina accompagnato dall'attore Orlando Jones, ultima scoperta di Hollywood. I due hanno preso il posto che ieri era stato di Scola e di Giannini, divertendo la platea con risposte ironiche e con continui sorrisi.
Reitman ha parlato della realizzazione del film e ha affermato che in questi tempi di estrema attenzione al "politically correct" è molto difficile trovare qualcosa contro cui combattere e perciò e dovuto ricorrere agli alieni. Ma nel film non ci sono spargimenti di sangue perché, gli alieni di oggi, come i fantasmi di ieri, sono buoni e cattivi allo stesso tempo o meglio ne esistono di buoni e di cattivi come tra gli uomini. Inoltre ha specificato che sebbene questo film riprenda in qualche modo lo schema di GHOSTBUSTERS, in realtà non ne è il seguito: "Credo che tutti i miei film in qualche modo si somiglino, ma questo non vuol dire che le loro storie siamo collegate, ma ciò che le accomuna è lo stile". Ad Orlando è stato chiesto se il paragone con altri attori di colori già affermati come Eddie Murphy lo infastidisce o se in qualche modo si sia ispirato proprio a loro nella sua recitazione e nella scelta dei film. Il giovano attore ha risposto che il paragone con questi grandi comici lo lusinga e che il confronto con loro è inevitabile: "Sicuramente guardo agli altri attori di colore, ma per avere un modello culturale a cui attingere. Io però ho il mio modo di recitare e scelgo i film in base alla parte che devo fare. Non cerco il grande pubblico né la fama. Certo, il successo e ben accolto, ma io mi regolo sulla base di ciò che mi piace fare".
Reitman, interpellato sui nuovi comici americani, risponde che ogni generazione ha le proprie voci: "Ai tempi in cui ho iniziato c'erano dei personaggi fantastici come John Belushi , ma oggi ci sono attori straordinari come Jim Carrey che sono capaci di interpretare qualsiasi ruolo e mi dispiace molto che siano così trascurati dai premi. Per quanto riguarda Julianne Moore l'ho scelta perché è una delle attrici più brave che ci siamo in America in questo momento e lei stessa, dopo avere letto il copione, ha voluto fare questo film a tutti i costi. Voleva liberarsi dal ruolo forte di HANNIBAL e ha insistito molto per fare la parte di una scienziata intelligente, affascinante ma molto imbranata, che inciampa ovunque. Io volevo limitare le sue cadute perché avevo già fatto interpretare un ruolo simile ad Emma Thompson e non volevo essere ricordato come il regista che fa cadere le attrici, ma lei ha insistito e ha dato un grosso contributo al film".
Un azzardato paragone è stato fatto da una giornalista tra Reitman e Fernandel, il regista ha replicato che non sarebbe in grado di recitare perché davanti alla camera si irrigidisce terribilmente: "la mia famiglia però mi trova molto divertente e insite che io giri un film comico, ma credo che questo non avverrà mai!"

Voto: 26/30

Francesca MANFRONI
17 - 08 - 01


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