L’atteso EPISODIO III, destinato a chiudere il cerchio della tanto
discussa “prima trilogia” di Guerre Stellari, si apre con la battaglia
sui cieli di Coruscant (sede dell’ormai instabile Repubblica così come
del Consiglio dei cavalieri Jedi), capitolo decisivo della Guerra dei
Cloni che si sta combattendo in tutta la Galassia. Il cancelliere
Palpatine è ostaggio sull’astronave del generale Grievous, un
inquietante cyborg a capo dell’esercito di droidi dell’Alleanza
Separatista; tentano di liberarlo il maestro Jedi Obi Wan Kenobi ed il
suo allievo Anakin Skywalker, che si è fatto sempre più potente e sempre
più arrogante.
Vi riusciranno, pur lasciandosi sfuggire Grievous, ed in seguito a
questo episodio il cancelliere cercerà di stringere sempre più a sé il
giovane Skywalker, suscitando così le reazioni del Consiglio Jedi
preoccupato di possibili interferenze da parte del Senato all’interno
del loro ordine. Anakin, combattuto fra la lealtà agli Jedi e le
lusinghe di Palpatine, in apprensione per l’amata principessa Padmé con
cui è segretamente sposato e dalla quale aspetta ora un figlio, è
confuso ed inquieto, ma la strada che egli sceglierà di intraprendere è
già nota.
Ne LA VENDETTA DEI SITH tutti i nodi della prima trilogia vengono al
pettine, riallacciandosi così agli eventi narrati nel precedente, almeno
da un punto di vista realizzativo, EPISODIO IV: vedremo così Anakin
Skywalker cedere al Lato Oscuro della Forza, spinto dal desiderio di
potenza e dall’ansia di salvare la sua amata da un destino già scritto,
e trasformarsi infine in Darth Fener; vedremo il cancelliere divenire
l’Imperatore (non che ci voglia molto ad arrivarci: si chiamano tutti e
due Palpatine!); vedremo Obi Wan Kenobi e Yoda sopravvivere allo -
permettetemi il discutibile neologismo - jedicidio che porta alla quasi
estinzione dell’ordine; vedremo persino la nascita di Luke Skywalker e
Leila Organa…
LA VENDETTA DEI SITH risolleva in parte, ma non abbastanza, lo scempio
che i suoi due predecessori avevano fatto della saga di
Guerre Stellari. La
narrazione si fa più avvincente (forse proprio perché ci avviciniamo ai
fatti degli episodi successivi), gli attori sembrano un po’ più convinti
dei loro ruoli, i dialoghi meglio calibrati (sebbene non manchino
battute decisamente poco credibili). Mancano inoltre situazioni assurde
come la distruzione dell’astronave su cui si trova la centrale di
controllo dell’esercito di droidi da parte di Anakin ancora ragazzino ne
LA MINACCIA FANTASMA, e per fortuna Jar Jar, l’imbarazzante personaggio
che aveva infestato questo primo episodio, quasi non si vede.
Purtroppo tutto questo non appare sufficiente a recuperare quell’aura di
epicità che con i primi due episodi Lucas è riuscito a spazzare via,
facendo inorridire gran parte dei fan della saga di STAR WARS. Sarà
anche il pesante confronto con l’eredità lasciata dalla seconda
trilogia, ma certe trovate hanno davvero svilito la filosofia alla base
di GUERRE STELLARI. Prendiamo anche solo la faccenda dei midiclorian,
i “geni della Forza”: in poche parole essere uno Jedi non sembra più un
merito derivante da un lungo percorso di crescita interiore e di
allenamento, quanto piuttosto il risultato di un colpo di fortuna
genetico. O nasci Jedi, o tanti saluti.
Ritornando comunque a LA VENDETTA DEI SITH, appare forse un po’ forzato
il voler far figurare la scelta di Anakin per il Lato Oscuro più come
volontà di salvare Padmé piuttosto che come risultato dell’ambizione del
personaggio - quasi a volerlo in parte giustificare - col risultato a
mio avviso di rendere meno credibile questo passaggio cruciale per
l’intera saga.
In sintesi, quest'ultimo episodio della Prima Trilogia risulta
sicuramente spettacolare ed avvincente, soprattutto manifesta un
miglioramento su tutti i fronti rispetto ai primi due episodi, ma su di
esso grava sempre l’ombra dei difetti complessivi dell’ambizioso
progetto di Lucas.
Voto: 23/30
15:05:2005 |