EDGES OF THE LORD
di Yurek Bogayevicz
con Haley Joel Osment

L'idea è quella di rendere il dramma della deportazione degli ebrei visto con gli occhi di un gruppo di bambini della campagna polacca. La storia prende spunto dalla fuga alla persecuzione di un bambino ebreo, Romek (Haley Joel Osment, quello de IL SESTO SENSO), che un contadino accetta di nascondere in casa sua spacciandolo per il figlio di lontani parenti. E' il 1943, l'esercito nazista sta marciando verso Cracovia e Romek deve fare i conti con la storia delle sue origini e con le difficoltà che incontra nel doversi integrare in una nuova realtà, diversa dalla sua per cultura e per abitudini oltre che per credo. Ma soprattutto deve scontrarsi con Vladek (Richard Banel), il figlio maggiore del suo ospite, che divorato dalla gelosia, non rende facile la vita al nuovo arrivato. E' subito amore, invece, con il bambino più piccolo, Tolo (Liam Hess), che finirà per divenire l'incarnazione del sacrificio di un intero popolo. Un eccesso di luoghi comuni hollywoodiani e troppe scivolate retoriche appesantiscono una sceneggiatura originale ed intensa e un soggetto decisamente inusuale e ricco di spunti. Fantastica l'interpretazione di Tolo: "Quando l'ho selezionato" - dice il regista Yurek Bogayevicz - "avevo capito che era molto bravo ma solo durante le riprese mi sono reso di quanto fosse istintivamente attore". La scelta di mettere al centro della storia dei bambini è stata sicuramente coraggiosa e Bogayevicz racconta che spesso ha deciso di non spiegare il vero senso delle scene che stava girando, data la forza del loro significato: "Non volevo che si sentissero troppo coinvolti. Ma i bambini hanno capito lo stesso ed è venuto fuori qualcosa di molto naturale." Interessante la scelta di William Defoe che, nella parte del prete, sembra volersi liberare del cliché del dannato.

Francesca MANFRONI
04 - 01 - 02


::: altre recensioni :::