Vent’anni dopo, Donato, Tirzan e Franco ritornano.
“Noi riprendiamo esattamente i tre personaggi, i quali hanno fatto tutti e
tre un naufragio” afferma Enrico Vanzina.
Donato infatti, il capo ultrà del Milan, dopo aver trascorso vent’anni di
esilio in Spagna, torna a Milano. Rientrando in Italia, scopre di avere un
figlio con Ginevra, la sua fidanzata di allora (Anna Maria Barbera). Il
ragazzo ha vent’anni e vive con la madre e il suo nuovo compagno (lo storico
Sandrino il Mazzulatoro), che lui crede essere suo padre. Donato, sconvolto
dal richiamo del sangue, decide comunque di conoscerlo. Ma scopre, con
tremendo dolore, che suo figlio è... un capo ultrà dell’Inter!
Ritroviamo il camionista Tirzan che, vent’anni prima, ha avuto un incidente
ed è finito in coma. Si sveglia, ma non ricorda più nulla del suo passato.
Soprattutto non ricorda più la Juventus, la sua amatissima squadra del
cuore. Ritrova Nunzia (Sabrina Ferilli), la sua bella moglie. Ma la vera
sorpresa è che Nunzia, durante il suo lungo periodo di come, si è messa con
un altro uomo (Carlo Buccirosso).
Franco, l’interista, invece è alla canna del gas. Per colpa del suo amore
per il gioco, ma soprattutto per la sua fede interista che gli fa sempre
puntare la squadra di Adriano, facendolo perdere da anni, è pieno di debiti.
Ma ha un colpo di fortuna. Trova dei soldi in una valigia scambiata per caso
(con Nino Frassica) durante una trasferta a Zurigo. Li usa per saldare i
suoi debiti. Il guaio è che i soldi che ha trovato nella valigia erano soldi
della mafia.
Si conclude con questa pellicola il progetto di sequel inaugurato dai
fratelli Vanzina con La Mandrakata
e proseguito con Il ritorno del
Monnezza. La tentazione di dare un seguito a uno dei film più amati
interpretati da Diego Abatantuono era troppo forte per non essere sfruttata,
e dei tre progetti Eccezzziunale
veramente capitolo secondo me risulta essere il più completo e
riuscito. Sia perché non rimane legato a una cultura strettamente romana
come accadeva per gli altri personaggi, sia perché Abatantuono risulta
essere genuinamente divertente. Lo slang surreale dalla sintattica
psichedelica non si è appannato e l’effetto comico garantito. Anche la
sceneggiatura, in pieno stile fratelli Vanzina, persa nella comicità cerca
comunque di inseguire e descrivere la realtà che cambia, anche se in questa
pellicola il mondo preso in considerazione è principalmente quello
calcistico.
“Le cose, dai tempi del primo
Eccezzziunale, sono cambiate molto,” affermano gli sceneggiatori, “La
violenza negli stadi è drammaticamente esplosa mentre noi volevamo e
vogliamo mostrare personaggi che continuano a vivere il calcio come un
divertimento e non come pretesto per innescare discorsi di soldi (troppi!) o
di violenza. Noi lo vediamo così: il calcio lo continuiamo a vedere così.
Invece poi è cambiato, ahimé.”
E come è nella migliore tradizione dei Vanzina il loro cinema rimanda
volutamente a altro cinema: “Con Tirzan, per esempio, abbiamo fatto un
grande omaggio a mio padre”, continua Enrico Vanzina, “lo troviamo che sta
in coma, dopo un incidente di camion avuto quindici anni prima. Si risveglia
all’inizio del film e non si ricorda nulla, soprattutto non si ricorda della
Juventus, non sa più niente. Ritrova però sua moglie, che è Sabrina Ferilli,
e si accorge con orrore che sua moglie, nel frattempo, si è messa insieme a
quello che gli ha fatto fare l’incidente, che è Buccirosso: per cui loro
sono costretti a vivere in tre:
Letto a tre piazze, praticamente. Nel quale però tutto il fatto è che
lui deve ricordare la Juventus…”
Aspetto che invece è stato poco curato colpisce i ruoli di contorno, in
passato gestiti sempre molto bene dal regista. Se da una parte si è scelto
di dare risalto alla Ferilli e al bravissimo Buccirosso, dall’altra si nota
una certa negligenza nel voler impiegare attori come Ugo Conti o lo storico
Maurino Di Francesco, artefice di memorabili duetti insieme al Terrunciello
degli anni ’80. Compaiono, si notano, ma non vengono coinvolti in una vera
costruzione di gag che invece avrebbero funzionato proprio grazie
all’affiatamento maturato negli anni al fianco di Abatantuono.
Voto: 25/30
22:01:2006
SULLE TRACCE DEL FENOMENO ABATANTUONO
ESCE IL LIBRERIA IL NUOVO LIBRO DI PAOLO
FAZZINI E ANDREA PERGOLARI DAL TITOLO
Viuuulente, Putente, Tremendamente... Terrunciello
A cura di Paolo Fazzini e Andrea Pergolari
Ed. Unmondoaparte - 2006 - 192 pagine - cm 14,5x21 - 16,00 euro
UN DETTAGLIATO VOLUME CHE RICOSTRUISCE LA NASCITA E L’ASCESA DI DIEGO
ABATANTUONO CHE, ALL’INIZIO DEGLI ANNI ’80, SI E’ IMPOSTO COME FENOMENO
COMICO E CHE CON IL RECENTE ECCEZZZIUNALE VERAMENTE CAPITOLO SECONDO…ME
TORNA A INTERPRETARE IL NOTO TERRUNCIELLO
“Viuuulenza!!!” gridò il “terrunciello” venuto dal nord, con la sua
testa riccioluta, i baffi neri, lo sguardo fiammeggiante e un simpatico
dialetto pugliese. Perfetto per essere consacrato al mito. Ma la genesi
e l’evoluzione di un personaggio sono spesso più complesse di una fugace
descrizione e lo studio della maschera creata da Diego Abatantuono è
giusto che passi attraverso le esclusive testimonianze di Pipolo, Enrico
Vanzina, Mauro Di Francesco e Maurizio Totti, minuziosa analisi filmica,
iconografica e aneddotica. Un libro divertente, una dettagliata guida
sull’argomento, per ripercorrere le gesta di uno dei comici più di culto
tra le ultime generazioni. Bè, “Scusate se è poco!!!”…
GLI AUTORI
Paolo Fazzini (Ascoli Piceno, 1974), laureato in filmologia
all’università di Roma tre, si diploma a Roma in regia televisiva e
pubblicitaria presso la N.U.C.T.. Pubblicista cinematografico e
collaboratore alla rivista on line kinematrix.net, scrive e dirige
numerosi documentari tra cui Le ombre della paura – Il cinema italiano
del terrore 1960/1980 (2002), Il sogno di Adolphe Sax (2003), Hanging
shadows - Perspectives on italian horror cinema (2005), presentati ai
principali festival cinematografici italiani ottenendo notevole
riscontro da parte della critica.
Nel 2004 pubblica per Un mondo a parte Gli
artigiani dell’orrore. Mezzo secolo di brivido dagli anni ’50 ad oggi.
Andrea Pergolari (Roma, 1975), laureato in Lettere, esordisce
come scrittore nel 2001 pubblicando Gringo, biografia dell’allenatore di
calcio Nando Veneranda e Verso la commedia (2002), analisi critica della
filmografia di Steno, Salce e Festa Campanile. Nel 2003 approda a Un
mondo a parte, pubblicando il Dizionario del cinema comico e della
commedia italiana, La banda degli onesti, La fabbrica del riso.
Per informazioni Un Mondo A Parte Edizioni
www.unmondoaparte.it
tel. 06 37352511
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