ECCEZZZIUNALE VERAMENTE

Capitolo Secondo… Me

di Carlo Vanzina
Con Diego Abatantuono, Sabrina Ferilli

di Paolo FAZZINI


Vent’anni dopo, Donato, Tirzan e Franco ritornano.
“Noi riprendiamo esattamente i tre personaggi, i quali hanno fatto tutti e tre un naufragio” afferma Enrico Vanzina.
Donato infatti, il capo ultrà del Milan, dopo aver trascorso vent’anni di esilio in Spagna, torna a Milano. Rientrando in Italia, scopre di avere un figlio con Ginevra, la sua fidanzata di allora (Anna Maria Barbera). Il ragazzo ha vent’anni e vive con la madre e il suo nuovo compagno (lo storico Sandrino il Mazzulatoro), che lui crede essere suo padre. Donato, sconvolto dal richiamo del sangue, decide comunque di conoscerlo. Ma scopre, con tremendo dolore, che suo figlio è... un capo ultrà dell’Inter!

Ritroviamo il camionista Tirzan che, vent’anni prima, ha avuto un incidente ed è finito in coma. Si sveglia, ma non ricorda più nulla del suo passato. Soprattutto non ricorda più la Juventus, la sua amatissima squadra del cuore. Ritrova Nunzia (Sabrina Ferilli), la sua bella moglie. Ma la vera sorpresa è che Nunzia, durante il suo lungo periodo di come, si è messa con un altro uomo (Carlo Buccirosso).
Franco, l’interista, invece è alla canna del gas. Per colpa del suo amore per il gioco, ma soprattutto per la sua fede interista che gli fa sempre puntare la squadra di Adriano, facendolo perdere da anni, è pieno di debiti. Ma ha un colpo di fortuna. Trova dei soldi in una valigia scambiata per caso (con Nino Frassica) durante una trasferta a Zurigo. Li usa per saldare i suoi debiti. Il guaio è che i soldi che ha trovato nella valigia erano soldi della mafia.
Si conclude con questa pellicola il progetto di sequel inaugurato dai fratelli Vanzina con La Mandrakata e proseguito con Il ritorno del Monnezza. La tentazione di dare un seguito a uno dei film più amati interpretati da Diego Abatantuono era troppo forte per non essere sfruttata, e dei tre progetti Eccezzziunale veramente capitolo secondo me risulta essere il più completo e riuscito. Sia perché non rimane legato a una cultura strettamente romana come accadeva per gli altri personaggi, sia perché Abatantuono risulta essere genuinamente divertente. Lo slang surreale dalla sintattica psichedelica non si è appannato e l’effetto comico garantito. Anche la sceneggiatura, in pieno stile fratelli Vanzina, persa nella comicità cerca comunque di inseguire e descrivere la realtà che cambia, anche se in questa pellicola il mondo preso in considerazione è principalmente quello calcistico.
“Le cose, dai tempi del primo Eccezzziunale, sono cambiate molto,” affermano gli sceneggiatori, “La violenza negli stadi è drammaticamente esplosa mentre noi volevamo e vogliamo mostrare personaggi che continuano a vivere il calcio come un divertimento e non come pretesto per innescare discorsi di soldi (troppi!) o di violenza. Noi lo vediamo così: il calcio lo continuiamo a vedere così. Invece poi è cambiato, ahimé.”
E come è nella migliore tradizione dei Vanzina il loro cinema rimanda volutamente a altro cinema: “Con Tirzan, per esempio, abbiamo fatto un grande omaggio a mio padre”, continua Enrico Vanzina, “lo troviamo che sta in coma, dopo un incidente di camion avuto quindici anni prima. Si risveglia all’inizio del film e non si ricorda nulla, soprattutto non si ricorda della Juventus, non sa più niente. Ritrova però sua moglie, che è Sabrina Ferilli, e si accorge con orrore che sua moglie, nel frattempo, si è messa insieme a quello che gli ha fatto fare l’incidente, che è Buccirosso: per cui loro sono costretti a vivere in tre: Letto a tre piazze, praticamente. Nel quale però tutto il fatto è che lui deve ricordare la Juventus…”
Aspetto che invece è stato poco curato colpisce i ruoli di contorno, in passato gestiti sempre molto bene dal regista. Se da una parte si è scelto di dare risalto alla Ferilli e al bravissimo Buccirosso, dall’altra si nota una certa negligenza nel voler impiegare attori come Ugo Conti o lo storico Maurino Di Francesco, artefice di memorabili duetti insieme al Terrunciello degli anni ’80. Compaiono, si notano, ma non vengono coinvolti in una vera costruzione di gag che invece avrebbero funzionato proprio grazie all’affiatamento maturato negli anni al fianco di Abatantuono.
 

Voto: 25/30

22:01:2006

 

 

SULLE TRACCE DEL FENOMENO ABATANTUONO

ESCE IL LIBRERIA IL NUOVO LIBRO DI PAOLO FAZZINI E ANDREA PERGOLARI DAL TITOLO


Viuuulente, Putente, Tremendamente... Terrunciello
 

A cura di Paolo Fazzini e Andrea Pergolari
Ed. Unmondoaparte - 2006 - 192 pagine - cm 14,5x21 - 16,00 euro


UN DETTAGLIATO VOLUME CHE RICOSTRUISCE LA NASCITA E L’ASCESA DI DIEGO ABATANTUONO CHE, ALL’INIZIO DEGLI ANNI ’80, SI E’ IMPOSTO COME FENOMENO COMICO E CHE CON IL RECENTE ECCEZZZIUNALE VERAMENTE CAPITOLO SECONDO…ME TORNA A INTERPRETARE IL NOTO TERRUNCIELLO


“Viuuulenza!!!” gridò il “terrunciello” venuto dal nord, con la sua testa riccioluta, i baffi neri, lo sguardo fiammeggiante e un simpatico dialetto pugliese. Perfetto per essere consacrato al mito. Ma la genesi e l’evoluzione di un personaggio sono spesso più complesse di una fugace descrizione e lo studio della maschera creata da Diego Abatantuono è giusto che passi attraverso le esclusive testimonianze di Pipolo, Enrico Vanzina, Mauro Di Francesco e Maurizio Totti, minuziosa analisi filmica, iconografica e aneddotica. Un libro divertente, una dettagliata guida sull’argomento, per ripercorrere le gesta di uno dei comici più di culto tra le ultime generazioni. Bè, “Scusate se è poco!!!”…


GLI AUTORI
Paolo Fazzini
(Ascoli Piceno, 1974), laureato in filmologia all’università di Roma tre, si diploma a Roma in regia televisiva e pubblicitaria presso la N.U.C.T.. Pubblicista cinematografico e collaboratore alla rivista on line kinematrix.net, scrive e dirige numerosi documentari tra cui Le ombre della paura – Il cinema italiano del terrore 1960/1980 (2002), Il sogno di Adolphe Sax (2003), Hanging shadows - Perspectives on italian horror cinema (2005), presentati ai principali festival cinematografici italiani ottenendo notevole riscontro da parte della critica.

Nel 2004 pubblica per Un mondo a parte Gli artigiani dell’orrore. Mezzo secolo di brivido dagli anni ’50 ad oggi.


Andrea Pergolari (Roma, 1975), laureato in Lettere, esordisce come scrittore nel 2001 pubblicando Gringo, biografia dell’allenatore di calcio Nando Veneranda e Verso la commedia (2002), analisi critica della filmografia di Steno, Salce e Festa Campanile. Nel 2003 approda a Un mondo a parte, pubblicando il Dizionario del cinema comico e della commedia italiana, La banda degli onesti, La fabbrica del riso.

Per informazioni Un Mondo A Parte Edizioni
www.unmondoaparte.it
tel. 06 37352511
 

ECCEZZZIUNALE VERAMENTE

capitolo secondo... me

Regia: Carlo Vanzina
Anno: 2005
Nazione: Italia
Data uscita in Italia: 20:01:2006
Genere: Commedia