Dirty Dancing 2

(Havana Nights)
di Guy Ferland
Con: Romola Garai, Sela Ward, Diego Luna, Patrick Swayze

di Umberto PARLAGRECO


Cerchiamo di fare chiarezza, anche se non è facile, e vediamo di capire il significato di questo film. Anzi cerchiamo di capire qual è stato il bisogno che ha portato a girare questo film. Nonostante la presenza di un Patrick Swayze invecchiato non siamo di fronte ad un sequel: i personaggi sono diversi, e l'ambientazione pure. Non è nemmeno un remake: in quello stupefacente successo commerciale che fu Dirty Dancing, il motore di tutta la storia era il conflitto generazionale tra Babe e la sua famiglia, mentre qua più che altro la protagonista deve lottare contro una sorta di pregiudizio degli americani nei confronti dei cubani.

Cosa rimane? Un'operazione commerciale a distanza di così tanti anni? Non regge, il 1987, anno di produzione del primo film è troppo lontano. Abbiamo detto cosa non è questo film, proviamo a imboccare un'altra strada e cercare di capire cosa è. Anche qua la questione si complica: il film percorre due binari paralleli, ma senza troppa convinzione... da un lato sembra incanalarsi verso una classica commedia romantica: lei di buona famiglia, ama lui ragazzo di strada; d'altra parte lo sfondo è di quelli tosti: Cuba, 1960: la revoluciòn è alle porte e ci si aspetta di continuo che il film si diriga verso un binario di critica storica: l'amore come pretesto e metafora per raccontare l'ascesa di Castro. L'indecisione rimane e il film ne risente pesantemente: la  storia d'amore non viene delineata a dovere e il romanticismo si perde tra le (belle) musiche latine senza coinvolgere; il freno a mano rimane tirato anche nei confronti del contesto storico: rimane una rivoluzione appena accennata e una critica (a volerla trovare) molto banale e qualunquista. Non sarà difficile dimenticare il film, anche se è facile prevedere un futuro roseo per il carismatico protagonista maschile Diego Luna.
 

Voto: 23/30

22.09.2004


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