Separata dal marito, con cui ha ingaggiato una dura battaglia legale per
l’affidamento della piccola figlia, Dalia (Connelly) va a vivere
nell’appartamento di uno stabile piuttosto tetro ma a buon mercato. La
sistemazione risulterebbe soddisfacente se non fosse per un’infiltrazione
d’acqua sul soffitto che non vuole saperne di scomparire. Dalia scoprirà
che, malgrado nell’appartamento del piano superiore non ci viva più nessuno
da tempo, qualcuno sta cercando di attirare la sua attenzione.
Ci voleva il brasiliano Walter Salles (CENTRAL DO BRASIL, I DIARI DELLA
MOTOCICLETTA) in trasferta a Hollywood per rendere giustizia al maestro
dell’horror giapponese Hideo Nakata, dopo i due deludenti remake americani
di THE RING (il secondo dei quali, bruttissimo, firmato per la verità dallo
stesso Nakata). Partendo dall’opera meno conosciuta del regista nipponico
(da noi nemmeno uscita nelle sale), Salles giunge ad un risultato che sul
piano strettamente visivo supera anche l’originale: componendo location di
New York e Toronto crea un ambiente metropolitano da incubo, esaltato dalla
splendida fotografia di Affonso Beato, memore dell’omologo orientale ma
soprattutto di un certo cinema americano d’ambiente urbano anni settanta (Scorsese,
Friedkin, Pakula); ma anche fra le mura degli interni Salles riesce a
fondere il piano reale con quello metaforico, trasformando l’appartamento
della protagonista in una sorta di "Casa Usher" che rischia di crollare
sotto i colpi di sentimenti inespressi e rapporti familiari irrisolti.
Uno sfoggio di perizia tecnica che inevitabilmente rende anche questo remake
più convenzionale rispetto all’opera di partenza, tanto stilizzata quanto
personale e introspettiva, tanto spartana quanto morbosa e “malata”, così
come la sceneggiatura di Rafael Yglesias non aggiunge nulla allo script del
film di Nakata, e, laddove vi si discosta (come nell’aggiunta del
personaggio dell’avvocato interpretato da Tim Roth), o sfiora
l’ingarbugliamento, o rischia di dare troppe spiegazioni ad una storia che
vive essenzialmente di suggestioni.
Grazie ad un’altra buona prova della Connelly come di tutto il cast,
comunque, anche qui non mancano sincerità e momenti da brivido. Musiche di
Angelo Badalamenti.
Voto: 28/30
06:10:2005 |