crazy heart

di Scott Cooper

con Jeff Bridges, Maggie Gyllenhaal
Altri interpreti: Collin Farrell, Robert Duvall

 

Miglior attore protagonista

oscar 2010

di Giorgio CARELLA

 

24/30

 

Un cantante di musica Country dalla carriera al tramonto, alcolizzato e tabagista, con quattro matrimoni falliti alle spalle cerca il modo per sopravvivere a se stesso.
Questa la trama in due parole.
Scott Cooper è alla sua prima regia (se non sbaglio) e ahimè si vede. La sceneggiatura è spesso prevedibile e in alcuni passaggi anche un po' troppo facilona. La macchina da presa si muove proprio nei momenti in cui è necessario enfatizzare un momento drammatico o sentimentale. La signora dietro di me sicuramente poteva sentìre i miei "ora panoramica a sinistra a scoprire" oppure" ..E vai con il Dolly a salire sul lago al tramonto".
Insomma, storia prevedibile e regia poco sopra la sufficenza. Ma è qui che viene il bello. Nonostante tutto questo, Jeff Bridges regala emozioni a nastro. Tutto il film regge sulla sua interpretazione, il suo carisma e i suoi maledetti occhi blu come il cielo dell'Arizona. Che attore ragazzi! Un personaggio che potrebbe essere scontato, in un contesto tutto sommato poco incredibile diventa metafora del perduto sogno americano e allo stesso tempo della sua innocenza. In due parole, Jeff Bridges è immenso. Questo è uno di quei momenti in cui capisci che il cuore della storia non è nello stile né nella trama, ma nel cuore di chi ci soffre dentro. Complice di questo una colonna sonora notevole che fa venire voglia di comprarsi ancora le audiocassette e salire in macchina, inforcare la autostrada A1 da Lodi a Imola e godere delle nuvole che si riflettono sul parabrezza.
Nel film non mancano certo i bravi attori, Collin Farrell a fare da ex membro della band passato ad un successo milionario e Robert Duvall, uno di quegli amici da bar che tutti noi vorremmo avere. Ma anche loro hanno sempre l'atteggiamento di inchinarsi di fronte a Jeff e li puoi scoprire a fare sguardi bassi e abbracci goffi per il troppo rispetto.
Una nota dolente la devo a Maggie Gyllenhaal, che per questa parte aveva tutte le cose giuste. Nè troppo giovane né troppo grande. Ottima per essere una semplice ragazza del New Mexico con un figlio piccolo e non troppo bella di modo da essere credibile come amore sincero del nostro eroe. Ma la ragazza gigioneggia troppo e a volte sembra un po' isterica. Senza contare che appena il nostro stende una mano o fa un sorriso la nostra è già innamorata.
Ma anche questa e l'America e il cinema continua ad essere il modo in cui si racconta. Ormai l'impero sente le sue crepe, ma sa bene che anche se dovesse diventare uno dei gregari di questo millennio avrà ancora dentro la sua storia materiale per commuoverci o farci sognare.
Dio salvi i cowboy imbolsiti e la country music.
Voto: al film 24/30, a Jeff Bridges; 30 e lode
 

08:03:2010

Crazy heart
Regia Scott Cooper
Stati Uniti 2010, 111'

DUI: 05 marzo 2010
Twentieth Century Fox
Drammatico