VENEZIA.66

 

hotel coubert

di Tinto Brass

Italia 2009, 18'

 

Eventi Speciali

 

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Nessuna rivoluzione sarà mai possibile se non avviene prima una rivoluzione sessuale!
Tinto Brass: il suo modo di raccontare l’erotismo…


Dopo quarant’anni di censura Tinto Brass torna a Venezia, riempiendo gli schermi di Erotismo.
Il regista dell’eros è omaggiato con una retrospettiva dedicata alla sua carriera; inoltre, per l’occasione, è stato presentato il suo ultimo cortometraggio Hotel Courbet.
Nel 1957 si laura in Giurisprudenza a Padova. Appassionato di cinema più che di giurisprudenza, sul finire degli anni Cinquanta trascorre un biennio come archivista alla "Cinémathèque" di Parigi, avvicinandosi agli ambienti della nascente Nouvelle Vague. In seguito torna in Italia come aiuto-regista di Alberto Cavalcanti e di Roberto Rossellini, per poi occuparsi di vari generi, come anche film molto impegnativi di contestazione sociale e culturale.
Il sesso ed il suo particolare rapporto col potere e col denaro diventa invece tema centrale delle sue opere come in Salon Kitty (1975). Ma La Chiave con Stefania Sandrelli è la svolta per la sua carriera.
Fra i lavori del maestro a Venezia sono stati selezionati, i corti “Tempo Libero e Tempo Lavorativo” e “Nerosubianco”.
"Tempo Libero e Lavorativo" ci raccontano aspetti molto dettagliati della realtà e dei suoi aspetti comuni a ogni essere umano.
Diversamente, "Nerosubianco" si sofferma molto di più sull’attrazione fisica, mentale e sul tradimento. Il tradimento che diventa forma vitale ed indispensabile all'equilibrio del rapporto di coppia.
Da notare come, per Brass, nulla sia casuale e come sia ricercato il suo stile di regia. Rende ogni fotogramma come una tavola di un fumetto, ricca di ogni minuscolo dettaglio, esaltando ogni elemento dell’aspetto erotico, e sensuale, di ogni individuo. L’utilizzo stesso delle musiche gli dona una impronta singolare, per la sua manifestazione del senso estetico e del suo linguaggio erotico.
Rende la donna libera di esprimere la sua identità, donando ai suoi aspetti più carnali della purezza quasi infantile.
In questo corto vediamo proprio l’esaltazione di questi aspetti, di questa ricercata consapevolezza di non avere limiti.
Caterina Varzi sembra essere immersa in una tela dai mille colori, dove il pittore provi a colorarla a suo piacimento, esaltandone la forma più intima, dei momenti di donna. Una donna che si presta alla macchina da presa con naturalezza, quasi come se fosse abbandonata al pittore e al suo occhio minuzioso ma anche un po’ invadente. Tinto Brass ci mostra la donna nel pieno della sua realtà intima, senza limiti, miscelando la solitudine al dolore di un amore perso, al ricordo dei momenti andati. Usa lo sguardo indiscreto di uno sconosciuto per esaltare questi due momenti. La mirata scelta musicale pone l'accento ancora con più forza sull’intensità di questa personalissima realtà del mondo femminile.
Brass a distanza di tutti questi anni riesce ancora a rendere tutto così normale agli occhi di chi guarda ancora come a un tabù al mondo intimo nascosto dietro noi stessi.

 

09:09:2009

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Venezia, 02/12 settembre 2009