
La fresca ed ingenua sessualità di un ragazzino è il mezzo attraverso il
quale il regista ci introduce all’interno di un piccolo mondo simile ad
una favola. Non ci sono altro che le colorite prostitute che popolano la
strada di fronte, la piccola casa nella quale il padre del ragazzo torna
solamente la sera dal lavoro trovando la cena pronta che il diligente
figliolo prepara tutti i giorni. In questo microcosmo, il vero padre
spirituale del nostro piccolo (ma bravissimo) protagonista, è Monsieur
Ibrahim, l’arabo del negozio di generi alimentari che si trova dall’altra
parte della strada. Il personaggio del negoziante sintetizza la sua
saggezza in una battuta particolarmente divertente. Nella stradina stanno
girando un film e la bellona di turno entra nella bottega a chiedere
dell’acqua. L’arabo le chiede parecchi franchi al ché la ragazza dice:
“Non sapevo che da voi l’acqua fosse una rarità!” ed il negoziante le
risponde “No, sono le attrici, che sono una rarità”. Il musulmano diviene
pian piano il punto di riferimento del giovane, soprattutto quando il
padre di origine ebraica, di fronte a delle difficoltà, abbandona a sé
stesso il figlio. Dopo aver conosciuto le gioie della sessualità, il
giovane vende tutti i libri ebraici del padre per andare con le signorine
che popolano la sua strada. Il sodalizio tra il vecchio (un eccezionale
Omar Sharif) ed il neo Casanova, li porta all’acquisto di un auto sportiva
ed alla partenza per la terra d’origine dell’arabo. Proiettato all’interno
della sezione Fuori Concorso, il film viaggia intelligentemente su di un
versante favolistico che altro non è che una maniera inventiva per
introdurre senza troppi appesantimenti il tema della convivenza ed
integrazione religiosa. Il giovane infatti, riceverà alla fine del suo
percorso formativo, del quale fa parte il viaggio stesso, il libro del
Corano, all’interno del quale troverà dei fiori secchi, emblema della
mummificazione baziniana. Il viaggio è concluso, la crescita è avvenuta,
il mondo si è schiuso agli occhi del ragazzo ed il suo sguardo si ferma
sui fiori secchi del libro sacro. Il film nonostante la tematica
particolarmente singolare e la capacità di trasportare con le simpatiche
musiche che accompagnano l’iniziazione sessuale del ragazzo, non
meraviglia né per una regia particolare, né per un discorso innovativo.
Abbiamo capito, le religioni devono imparare a convivere!
Voto: 25/30
31.08.2003 |