come un uragano

con Richard Gere, Diane Lane

20/30

Come un uragano sappiamo già un po’ cosa ci aspetta: un racconto iper romantico, incentrato su una grande storia d’amore che tenterà in tutti i modi di farci arrivare alle lacrime. Ed in questo, in fondo, non c’è niente di male. Quello che non ci aspettiamo, però, è di trovarci di fronte ad un film di cui immaginiamo tutto, ma proprio tutto, fin dai primissimi minuti dal suo inizio, nonché di essere letteralmente investiti da una valanga di banalità e cliché da far venire la nausea: che peccato rovinare così una coppia tanto (precedentemente) riuscita come Richard Gere e Diane Lane!
Lei e lui, entrambi con figli e reduci da un matrimonio fallito, si ritrovano insieme, per caso, in un’isola sperduta e in preda al maltempo. Dovendo condividere lo stesso luogo (una “pensione” letteralmente in riva al mare) fanno subito amicizia e si confidano le proprie amare vicende personali. In men che non si dica ecco che scoppia la passione e, subito dopo, il grande amore “della seconda metà della vita”, complice anche un uragano che “costringe” i due ad avvinghiarsi per vincere la paura. Unica sorpresa del film il suo finale intriso di tragedia (con consolazioni da manuale del “visto e rivisto” annesse).
COME UN URAGANO, sebbene nasca per far tirar fuori quanti più fazzoletti possibili, fallisce nel suo intento proprio per questa sua totale mancanza di originalità e per l’imbarazzante numero di scene poco credibili che pertanto, invece di arrivare al cuore come “romantiche” arrivano alla testa con un effetto di fastidio alquanto rilevante. Troppo veloce la conoscenza, le confidenze, la passione, l’amore. Nel film avviene tutto troppo in fretta ma con il paradosso di far percepire la pellicola come un mattone esageratamente lungo in cui, di fondo, succede poco e niente.
Troppo telefonato. Talmente tanto che viene voglia di “riattaccare” già a metà film.

Più che “Come un uragano”, come fare davvero un brutto film.
 

22:12:2008