colpo d'occhio

di Sergio Rubini

Con: Sergio Rubini, Paola Barale,

Vittoria Puccini, Riccardo Scamarcio

di Virginia NEGRO

 

26/30

 

Non tocca a Rubini resuscitare l’Italianità con la I maiuscola che un tempo aveva creato un pezzo di storia del cinema. Colpo d’occhio pecca di pressappochismo, siamo lontani anni luce dai prodotti holliwoodiani odierni, che anche quando sono scadenti restano comunque di buona fattura. Il cinema italiano sembra non essere affatto disturbato dal dilettantismo, anzi. Rubini si colloca perfettamente in questo orizzonte, però compie un’operazione un po’ più intelligente di molti suoi colleghi. Prende un triangolo, classico per altro, lui lei e l’altro più bello e più giovane, ci infila una certa atmosfera noir e fa capitare le cose. Ci si aspetta tutto, il film non è un giallo, ma lo si segue bene, e l’intento di di-mostrare come l’animo dell’uomo, quello della donna a quanto pare si salva, sia corruttibile, piccolo e marcio riesce chiaramente.
La cosa piuttosto triste è dover giudicare la prova degli attori, perché francamente pure in fatto di nuovi volti il cinema italiano è messo male. Puccini e Scamarcio evidenziano la loro rispettiva semi-incapacità appena si trovano a condividere la scena, sembrano dignitosi quando invece dettano col bravo Rubini; come si dice, in una partita a tennis si sembra migliori quando si gioca col più forte. Rubini invece il dono ce l’ha, e qui va sottolineata l’importanza della scuola di recitazione nostrana. Ecco un punto a nostro favore: la differenza che sussiste tra l’attorialità italiana e quella hollywoodiana. Purtroppo stupidamente ci stiamo uniformando quando questa è una delle poche cose che non dovremmo affatto assumere dall’esterno, ma mantenere come carattere distintivo. La recitazione di Rubini non è fatta di impersonamenti e di psicologismo tanto in auge a hollywood, è fatta di finzione, di teatralità, di tradizione italiana del gesto e dell’espressività.
Un altro punto a favore del film è l’intelligente collocazione dei personaggi nell mondo spesso ignorato dal cinema dell’arte. Un mondo difficile, gerarchizzato e instabile perfettamente adeguato ai giochi di ricatto, manipolazione e ambizione attuati da Rubini.
Se relativizziamo il giudizio al cinema italiano, purtroppo la differenza con prodotti importati è talmente abissale che non è possibile fare altrimenti, questa creatura di Rubini può considerarsi come uno degli esemplari più sani nati ultimamente, però rimane sempre quella sensazione di amarezza al pensarci come un cinema a parte, con dei suoi particolari standard, che più il tempo avanza più vanno a diminuire.
 

30:03:2008

Colpo d'occhio
Regia: Sergio Rubini
Italia 2007, 110'
DUI: 20 marzo 2008
Genere: Thriller