Coco avant Chanel

L'amore prima del mito

di Anne Fontaine

con Audrey Tautou, Alessandro Nivola

di Chiara TOGNOLI

 

24/30

 

Per chi non conosce il personaggio di Coco Chanel il film di Anne Fontaine sulla celebre stilista francese, lascia lo spettatore con la netta sensazione di voler scoprire davvero chi fosse questa affascinante donna.

E non per la scelta, azzeccata, di affrontare solo la prima parte della vita di Chanel, quella della formazione, quanto piuttosto per una certa lontananza con cui la regista presenta il personaggio.

Per tutta la durata della pellicola è come osservare la protagonista con un cannocchiale, si intravedono i tratti del suo carattere spregiudicato e anticonformista, si percepiscono l’inquietudine, il dolore sottopelle, eppure è come se la macchina da presa scivolasse sulla superficie del volto di Audrey Tautou nei lunghi primi piani,  senza entrare veramente nella sua anima.

Una Audrey Tautou impeccabilmente all’altezza del suo personaggio, sguardo intenso e fiero che raggiunge la perfezione quando sistema i primi abiti sui manichini del suo atelier, sigaretta in bocca e capelli corti.

La storia comincia con la grigia infanzia di Coco, relegata in un orfanotrofio rigido e dominato dal nero e dai colletti bianchi delle collegiali. Saranno questi i colori che ispireranno le collezioni della maison Chanel, la stilista che ha creato il moderno concetto di eleganza eliminando fronzoli, penne, sottane e controsottane dall’armadio della donna ai primi dello scorso secolo. Grazie alla propria tenacia e alla profonda coscienza di essere diversa dalle altre, Coco si adatta a farsi mantenere dal nobile Balsan nel suo castello. Qui scoprirà la luce, il candore delle stanze e i colori della natura, qui conoscerà Boy Capel, l’uomo che, credendo nel suo talento, le permetterà di avviare quello che sarà un impero della moda.

Grande merito del film è quello di non scadere mai nel manierismo, grazie anche all’ottimo lavoro dello scenografo Olivier Radot (L’amante, La regina Margot), che dichiara di essersi focalizzato più sul soggetto che sul periodo storico, per creare un mondo aderente alla storia  e ai sentimenti. Così come la scelta di non cedere alla magnificenza e al compiacimento contemplativo del film in costume contribuiscono a creare un ritmo leggero e funzionale al punto di vista della protagonista.

Il racconto è evidentemente dedicato non alla Chanel stilista, ma alla Coco donna, al suo incredibile percorso fino all’affermazione e alla consacrazione non solo delle proprie doti creative, ma anche e soprattutto del suo inconfondibile stile di vita.

Un (primo) gradevole approccio per chi volesse scoprire, e poi approfondire con la lettura della biografia di Edmonde Charles-Roux “Chanel and her world: Friends, Fashion and Fame”, quanto Coco Chanel sia stata, a tutti gli effetti, un personaggio storico.

 

20:06:2009

Coco avant Chanel
Regia Anne Fontaine

Francia 2009, 110'

DUI: 29 maggio 2009
Warner Bros
Biografico