
Nell’america di fine Ottocento
insanguinata dalla guerra di Secessione, il giovane soldato Inman (Law),
dopo che un proiettile lo ha quasi ucciso, decide di fuggire dal fronte per
tornare a Cold Mountain, una tranquilla cittadina sulle montagne del North
Carolina dove ad attenderlo c’è la giovane Ada (Kidman), la donna che ha
conosciuto e di cui si è innamorato poco prima di arruolarsi. La strada
verso casa sarà costellata da pericolosi incontri e bizzarri personaggi
mentre a Cold Mountain Ada deve vedersela con la difficoltà di gestire da
sola la fattoria paterna e guardarsi da un manipolo di avidi membri della
Guardia Nazionale. L’arrivo alla fattoria di una ragazza scapestrata ma dal
carattere forte (Zelwegger), e del padre di lei, cambierà il destino di
entrambi. L’amore (a distanza) ai tempi della guerra di Secessione.
Minghella scrive la sceneggiatura tratta dal romanzo omonimo di Charles
Frazier e si compiace di girare un romanzone rosa che narra di amori più
forti del destino sullo sfondo di sconquassi storici epocali un po’ come nel
pluripremiato IL PAZIENTE INGLESE. Il regista, tra alti e bassi, si
riconferma comunque un buon mestierante. Rivisita il genere western con una
vena nostalgica e sottilmente malinconica più vicina stilisticamente a un
Eastwood che ai classici, sfida a viso aperto il senso del ridicolo nei
dialoghi tra i due protagonisti innamorati, evita di prendere posizioni
critiche compromettenti di questi tempi - la guerra è brutta ma la violenza
nella società è inevitabile e a volte necessaria - ma resta lontano dai
modelli alti di cinema a cui si rifà. Comparsate di parecchi volti noti
(Philip Seymour Hoffman, Giovanni Ribisi, Brendan Gleeson, Donald
Sutherland), tante prevedibili candidature agli Oscar ma poche speranze di
vittoria secondo i pronostici nell’anno segnato dal colosso di Jackson.
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Voto: 25/30
28.02.2004
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