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Opera seconda
di Fernando Mereilles, il regista che con CITY OF GOD aveva scatenato gli
entusiasmi dei critici in particolare in terra d’Albione, THE CONSTANT
GARDENER è un riuscito thriller dai risvolti sociali e romantici, che
sfrutta un setting insolito e affascinante come il Kenya per valorizzare gli
artifici cromatici e fotografici propri del cinema di Mereilles. Il film,
tratto da un romanzo di John Le Carrè, segue le vicende di un funzionario
inglese che, giunto in Africa per curare gli interessi del proprio paese, si
scontra con la spietatezza delle industrie farmaceutiche, pronte ad
eliminare fisicamente ogni oppositore. L’opera di Mereilles, ben supportata
dalle performances di Fiennes e della Weisz, affianca alla solida trama
investigativa le tendenze al romanticismo già presenti nell’opera di Le
Carrè e condensa le due ore di racconto attorno ad una fotografia
estremamente contrastata, che tinge il deserto di blu e giallo e evita in
molti casi uno sguardo sull’Africa tendente al patetismo. La sceneggiatura
non funziona male, ma l’impressione è che manchino dei raccordi
fondamentali, tagliati in fase di montaggio, e che la storia soffra così di
un’eccessiva compressione e accusi la mancanza di alcuni snodi che, pur
diluendo il film, avrebbero donato maggior respiro ad una pellicola che, nel
cut visto a Venezia, risulta fin troppo disarticolata. Bello da vedere,
seppur a tratti si scorga un manierismo pericoloso, THE CONSTANT GARDENER è,
in definitiva, un film efficace, figlio di uno sguardo personale e
intelligente come quello di Mereilles e graziato da grandi interpretazioni.
Voto: 26/30 09:09:2005
Tutte le recensioni di Venezia 2005 |
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