CELEBRITY
di Woody Allen
con Kenneth Branagh, Winona Ryder, Melanie Griffith


La celebrità e i suoi vizi. La popolarità e le sue mistificazioni, le paure e le esaltazioni connesse alla fama. In Celebrity Woody Allen sviluppa personaggi e situazioni che possano essere uno specchio vario e multiforme di questa condizione: la ricerca, la conquista e il desiderio di essere famosi, ma anche la paura di non esserne all'altezza, il timore di perdere tutto ciò che si ha. Tutti i personaggi del film (interpretati da un gruppo di attori, appunto, noti) sono famosi, in un periodo storico in cui si può essere celebri per i motivi più assurdi (la frase che precede il film accenna che è sufficiente essere esperti di fellatio). Famosi come i personaggi dell'ultimo libro che il protagonista non riesce a pubblicare perdendo con esso ogni possibilità di celebrità. Questo ruolo di giornalista-scrittore è interpretato da Kenneth Branagh (Lee) al quale Woody Allen lascia in prestito (in modo vistosamente e ironicamente marcato) il suo personaggio abituale, il suo modo di muoversi e parlare, la sua difficoltà nel relazionarsi con gli altri e con se stesso, le sue paure, l'attrazione per le donne e la repulsione per i legami. Altri dieci personaggi intrecciano la loro storia a quella di Lee: una nevrotica e insicura Judy Davis (attrice amata da Allen, già presente in Mariti e Mogli, Harry a pezzi) nella parte della sua ex moglie, una infedele e ammiccante Winona Ryder che diventerà sua amante, una megastar cocainomane interpretata da Leonardo di Caprio, una modella "iper sensibile" con le fattezze di Charlize Theron e altri "mostri" creati da questa alienante rincorsa al successo, compreso il ruolo di svampita attrice famosa di Melanie Griffith nella breve sequenza iniziale. Che si abbiano meriti o fini per ottenerlo poco importa: l'importante è essere celebri. Da questo assunto prende il via la commedia newyorkese in bianco e nero di Allen (il cui tema sarà in parte ripreso in Hollywood Ending), forse una delle più rapide e ricche dal punto di vista dell'azione e del dialogo, che si apre con una scritta di fumo disegnata in cielo ed esclamante: Help. Un inizio che è anche una conclusione, una richiesta d'aiuto, un grido ironico e amareggiato per la perdita di contenuti, di selettività e profondità nella nostra cultura.
 

Voto: 28/30

 

Giorgia CAVAZZA


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