da 61ma mostra del cinema di venezia

IL CASTELLO ERRANTE DI HOWL

di Hayao Miyazaki
Animazione

di Riccardo FASSONE

La trasformazione, da giovane a vecchia. Da ignorante a saggia. Ombre gelatinose che passano attraverso il corpo e imbiancano i capelli.

Presentato in anteprima mondiale a Venezia, con conseguente impossibilità di portare in sala qualsiasi cosa non fosse il proprio corpo e slittamento di circa mezz’ora rispetto all’orario stabilito, il nuovo film di Miyazaki si pone come elemento di continuità con il passato del cartoonist giapponese pur vedendo introdotta nella poetica del regista una volontà di universalizzazione delle tematiche e dell’ambientazione. L’intreccio tortuoso ed affascinante di Howl’s Moving Castle vede la giovane Sophie trasformata in anziana da un sortilegio ed accolta nella casa errante dell’ambiguo mago Howl; lo sfondo è quello di un’Inghilterra ottocentesca dal sapore fiabesco e surreale, terreno di sfide tra maghi e teatro di una guerra cruenta alla quale i protagonisti tenteranno di mettere fine. La sceneggiatura, meglio, la fiaba del castello errante, con le sue frequenti ellissi di significato, sembra appartenere più al campo dell’esperienza onirica che a quello della narrazione; la potenzialità immaginifica propria dell’animazione, della quale Miyazaki è decisamente uno dei maggiori interpreti, si srotola sotto gli occhi dello spettatore come un sentiero tracciato con incertezza e percorribile solo dall’inconscio. Proprio nella capacità straordinaria di creare un cinema “inconscio” che non presenti la volontà di compiere un processo psicanalitico (d’accatto) sullo spettatore risiede la grandezza dell’opera di Miyazaki, che non solo costruisce splendidi quadri animati, ma riesce ad infondere a personaggi e sequenze una solidità inaspettata se si pensa alla sottigliezza dei raccordi narrativi che caratterizzano il film. La corsa disperata dei protagonisti verso la propria necessaria metamorfosi permea la pellicola, la necessità di mutare, di decostruire ciò che si è in superficie (attraverso un brusco mutamento di età, di aspetto, di colore…) sembra essere per Miyazaki l’unica via percorribile per conoscere l’unicità dell’individuo, che spogliato del proprio aspetto (o della propria riconoscibilità) indaga la realtà con occhi diversi. Completano un’opera davvero importante, non solo nel campo dell’animazione, caratterizzazioni comiche di grande classe ed un gusto estetico che sicuramente non dubitavamo fosse in possesso del regista, ma che non manca di affascinare ad ogni nuova prova.
 

Voto: 28/30

05:09:2005

IL CASTELLO ERRANTE DI HOWL

T.O.: Howl's Moving Castle
Regia: Hayao Miyazaki
Anno: 2004

Nazione: Giappone
Genere: Animazione