Terzo e, vista la parabola discendente intrapresa, auspicabilmente ultimo
capitolo della saga del giustiziere-vampiro Blade, questo BLADE: TRINITY
porta la firma di David Goyer, già sceneggiatore dei primi due episodi.
Questa volta Blade deve fare i conti con tale Drake, incarnazione ultra-cool
di quel personaggio fuori moda che è il Conte Dracula; ad aiutare il
personaggio di Wesley Snipes troviamo la bella Abigail (Jessica Biel) e il
sornione Hannibal King (Ryan Reynolds), che assolvono rispettivamente le
funzioni di belloccia e pseudo spalla comica. Tutto rientra nei canoni
dell'action-horror di fattura americana (roba alla UNDERWORLD per capirci) e
anche la regia del non proprio virtuoso Goyer non sgarra di una virgola dal
luogo comune di un cinema spettacolare e patinato, con la differenza
rispetto agli altri due Blade, che qui l'azione è largamente predominante
rispetto al sottotesto gotico post-moderno. Il che, intendiamoci, non
sarebbe necessariamente un male; peccato che in questo terzo episodio tutto
sembri leggermente sotto tono, meno vitale, imparagonabile a quell'ottimo
prodotto di pure entertainment che era il secondo capitolo della saga.
L'unico che regge degnamente il passare del tempo sembra essere Wesley
Snipes, giunto ormai ad uno stadio di simbiosi con il personaggio di Blade
assolutamente sorprendente, mentre i comprimari faticano a trovare una
dimensione caratteriale accettabile all'interno di una sceneggiatura
sfilacciata e pretestuosa. Jessica Biel, pur non raggiungendo le vette di
anemia attoriale di NON APRITE QUELLA PORTA, proprio non funziona nella
parte della riot girl anti-vampiri, mentre Reynolds, anche strappando
qualche sorriso, restituisce un'interpretazione che manca del necessario
spessore. Meglio i cattivi, che, se si tralasciano i soliti due baccalà in
giacca e cravatta che dovrebbero rilanciare l'immagine del vampiro "di
classe", possono contare sulla bellissima Parker Posey e sul wrestler Triple
H, sempre a suo agio nei panni dello scagnozzo grosso-ma-cretino. Discorso a
parte per un Dracula, pardon, Drake, che ha la faccia e le movenze di un
coreografo televisivo e spaventa proprio pochino. Discrete ma non
entusiasmanti le scene d'azione, girate con mano non particolarmente ferma e
accompagnate dalle composizioni di un The RZA nettamente fuori fase. Film
che conclude senza lodi una trilogia che aveva suscitato ben altre
aspettative.
Voto: 20/30
15:03.2005 |